Il Sud spinge l'aumento delle raccolte differeniziate

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Il Sud spinge l'aumento delle raccolte differeniziate

porta-a-portaOgni italiano raccoglie 51,5 kg di carta l’anno pari a 3,1 milioni di tonnellate con un aumento dello 0,5%: al Nord, però, si registra un calo dello 0,7%, mentre nelle regioni meridionali l’incremento è del 4,3%
La raccolta differenziate cresce, ma in modo ancora disomogeneo: se la Sud è in forte crescita, grazie all’opera di sensibilizzazione e responsabilizzazione svolta dalle amministrazioni locali sul tema dei rifiuti in generale, al Nord è in calo. In media, la raccolta differenziata di carta (fonte Comieco) ammonta a 51,5 kg l’anno per ogni italiano: lo scorso anno la differenziata è arrivata a 3,1 milioni di tonnellate, lo 0,5% in più rispetto all’anno precedente. Un progresso che si traduce in tre milioni di tonnellate di anidride carbonica non immesse nell’atmosfera.
Come detto, al Nord il trend è in calo dello 0,7% a 62 kg a testa – valore legato alla diminuzione della produzione di rifiuti e al consumo di carta per la stampa, in contrazione – , nelle regioni del Centro si registra una piccola crescita dello 0,2% (62,6 kg) mentre al Sud, pur raccogliendo “solo” 31,5 kg a testa, l’incremento è stato del 4,3%, una quantità pari a 26 mila tonnellate. Un risultato, questo delle regioni meridionali, che porta al 21% del totale della carta e del cartone raccolti in Italia (all’inizio del nuovo millennio era il 5%). Restano comunque molte le aree che al Sud non hanno ancora attivato il servizio di raccolta differenziata, per una quantità stimata di almeno 625 mila tonnellate.
In Europa carta e cartone prodotti da cellulose che provengono da foreste sostenibili sono il primo prodotto riciclato per quantità. L’Italia è parte di una filiera mondiale che nel nostro Paese fattura 31 miliardi di euro e dà lavoro a 880 mila addetti (compreso l’indotto). I dati più recenti resi disponibili dalla Fao (2013) indicano in 397,6 i milioni di tonnellate di carta e cartone prodotti, in leggera contrazione rispetto ai 400,6 del 2011: il 54% è usato per confezionamenti e imballaggi, il 26% per stampa e scrittura, il 7% per giornali e l’8% per tessuti quali tovagliolini e carta igienica. Repubblica