I cittadini non vogliono l'antenna

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SEGROMIGNO. No all’antenna per la telefonia mobile vicino alle case. È stata decisa la posizione dei cittadini di Segromigno in Piano che hanno preso parte all’assemblea pubblica – presenti l’assessore all’ambiente Alessio Ciacci e il vice sindaco Luca Menesini – convocata per discutere sull’impianto in via Nuova. Ciacci ha spiegato che il comune di Capannori ha approvato un piano che prevede la limitazione di antenne per i cellulari e ha reso noti dati confortanti sull’emissione di onde elettromagnetiche nel Capannorese.  Ma non è servito a placare gli animi. Due sono i punti su cui i cittadini hanno dato battaglia. Il primo riguarda la salvaguardia della salute. L’assessore Ciacci ha esposto i dati di uno studio effettuato sulla presenza di onde elettromagnetiche nei pressi delle antenne per la telefonia.  Si parla di emissione di onde che non supera mai i 2-3 volt/metro, quando il limite fissato per legge e considerato dannoso per la salute è superiore ai 6 volt/metro. Questo argomentazione non ha convinto i cittadini, che temono per i danni alla salute che potrebbero subire, essendo l’antenna molto vicina al centro abitato. Il secondo punto è la mancata comunicazione da parte dell’amministrazione sull’installazione dell’antenna. I cittadini hanno lamentato di non essere stati informati. «Non è stato rispettato l’articolo 21 del regolamento del Comune – ha affermato il consigliere comunale Paolo Rontani (Udc) – che esplicitamente fa riferimento alla comunicazione necessaria tra amministrazione e cittadinanza. Il punto fondamentale è che è mancata l’informazione adeguata rispetto ad una decisione così importante, che non ha permesso di valutare insieme alla cittadinanza un sito alternativo per l’installazione dell’antenna». Le dichiarazioni del consigliere comunale Gianfranco Rosi (Gruppo misto) si sono incentrate sul ricorso contro l’antenna, in piedi già da circa due anni. «La decisione di installare l’antenna, presa dall’amministrazione comunale, – ha spiegato Rosi – è stata presa senza tener conto di questo ricorso, e ciò si traduce in una mancanza di rispetto da parte degli amministratori verso i cittadini». Anche un terzo punto ha suscitato dubbi. Secondo quanto affermato dagli amministratori, il Comune percepisce dall’azienda che ha installato l’antenna 13.000 euro l’anno. Rosi ha affermato che questo dato non rispecchia la realtà e che la somma sarebbe di 36.000 euro. L’assessore Alessio Ciacci ha spiegato che la somma versata dall’azienda sarà investita dal Comune per progetti ambientali. «Non credo che il Comune prenda solo 13.000 euro – ha detto Umberto Lodo, che vive in un’abitazione a 300 metri dall’antenna – e inoltre i dati riportati in termine di voltmetri emessi non sono credibili. Inoltre, va ricordato anche il danno economico che le case del paese subiranno sul loro valore». «Temiamo per la nostra salute – ha affermato Massimo Verdi Rosa – le informazioni che abbiamo sui campi elettromagnetici parlano chiaro: sono dannosi per la salute».
Alessandra Bandoni