Comitato precari e disoccupati Livorno: "Ecco il progetto per la raccolta dei rifiuti porta a porta"

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Comitato precari e disoccupati Livorno: "Ecco il progetto per la raccolta dei rifiuti porta a porta"

Si è svolta la conferenza stampa del Comitato disoccupati e precari che da tempo lavora su un progetto sulla raccolta dei rifiuti porta a porta che porterebbe alla comunità vantaggi sul piano del lavoro ma anche della salute ed economico.
Su Livorno si apre un’autentica “questione sociale” con la genesi di una nuova massa di poveri. Il cambiamento che la città attraversa è epocale, con il ritiro definitivo della grande industria e l’affermazione di tipologie di contratto flessibili. La precarietà, come la disoccupazione attuale, sono le due facce di una medesima medaglia, le condizioni naturali in cui ci troveremo a vivere e lavorare in futuro, in un futuro molto vicino a Livorno, con tutte le contraddizioni di cui questa condizione è causa. I redditi cioè si restringeranno, diventeranno discontinui proprio mentre ci viene tolto ogni tipo di ammortizzatore sociale, mentre viene smantellato un intero stato sociale. La questione abitativa a Livorno testimonia in questo senso, la liberalizzazione del mercato degli affitti, l’incapacità dell’edilizia popolare di assorbire la domanda di casa, esclude da un diritto fondamentale migliaia di famiglie impoverite. Questo è quello che noi andiamo ad affrontare, ossia la necessità di reddito, magari legata a dei servizi svolti verso la collettività.
Il progetto sulla differenziata nasce dall’esigenza di tamponare la crisi occupazionale cittadina, di generare nuove opportunità di lavoro e quindi di reddito : è oggettivo che la raccolta differenziata porta a porta, dovendo impiegare personale umano, e non macchine, può dare lavoro a delle famiglie. Il lavoro del nostro gruppo si concentra al momento su questo: individuare dei servizi utili alla collettività, individuare degli strumenti che realizzino il servizio e trasformare la soddisfazione di un bisogno collettivo ed oggettivo in un’occasione di occupazione, andando così a risolvere la questione sociale e rendendo contemporaneamente un servizio ancora più importante alla comunità cittadina.
E’ anche interesse della cittadinanza, oltre all’opportunità occupazionale, il fatto di non dover pagare le multe dell’Europa perchè Livorno non è ancora in linea con le percentuali di differenziata previste dalla legge italiana e imposte dalle normative europee Rispettare le normative sulla raccolta differenziata permetterebbe alle famiglie di risparmiare subito quei soldi, mentre sulla distanza la raccolta PaP permetterà di ridurre la TIA grazie ai proventi dei rifiuti stessi conferiti alle imprese di riciclaggio delle materie seconde.
Che questo sia possibile lo dimostra l’esperienza di Capannori, comune che ha iniziato la raccolta porta a porta nel momento economicamente peggiore, quando cioè aveva appena acquistato i macchinari per la raccolta da cassonetto a filo strada, ed è riuscito nonostante questo a rientrare dei soldi spesi ed a passare in attivo. Abbiamo avviato da tempo una collaborazione stretta con questo comune e con il sig. Ercolini che ha dato per primo l’impulso ad adottare il metodo Porta a Porta, quindi abbiamo potuto constatare di persona che non è vero, come da qualche parte si è sentito dire – o ancor peggio si è letto sui giornali –  che Capannori manda i suoi rifiuti nelle nostra discariche (tramite Lucca), mentre invece è vero che come ci riesce Capannori, a ridurre e riciclare i rifiuti, altrettanto ci possiamo riuscire anche noi qui a Livorno.
Nel nostro progetto infatti la prima cosa che vogliamo fare è stabilire un contatto diretto con gli abitanti delle aree che andremo a coprire per pianificare insieme a loro una raccolta dei rifiuti calibrata sui loro orari lavorativi e sui loro consumi, in modo da provare a non farla fallire, com’e’ accaduto ad altri recenti esperimenti in quartieri periferici della città. Vorremmo inoltre far notare l’importanza di un progetto come questo che porterà i livornesi anche a respirare un’aria meno inquinata e maleodorante, dal momento che più rifiuti si porteranno al riuso o riciclaggio, meno rifiuti verranno conferiti all’inceneritore, che è quanto ci chiede l’Europa, visto che questi impianti sono ormai considerati dalla Comunità Europea obsoleti e dannosi per la salute umana. (Proprio in questi giorni, infatti, il  Consiglio di Stato ha deliberato di annullare la VIA per la costruzione di un inceneritore a Scarlino)
Nella nostra città potremmo quindi usufruire di un servizio migliore che si coniughi perfettamente con la necessaria tutela della salute nostra e del nostro territorio.
Comitato disoccupati e precari Livorno