Dopo l'Inghilterra anche Irlanda e Scozia dichiarano l'emergenza climatica

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Dopo l'Inghilterra anche Irlanda e Scozia dichiarano l'emergenza climatica

L’impegno di Greta Thunberg sta creando un effetto emulativo e la politica pare finalmente accorgersi della sua importanza. Alcuni Paesi hanno già adottato azioni concrete. Il 67% dei giovani europei tra i 15 e i 30 anni pensa che la lotta al cambiamento climatico debba essere la priorità
La tutela dell’ambiente non è solo un argomento utile a catturare l’attenzione dell’opinione pubblica ma sta ritornando prepotentemente nell’agenda politica, almeno all’estero. I cambiamenti climatici e i danni all’ambiente costituiscono la priorità per qualsiasi azione politica, ad esserne convinta è Greta Thunberg, che in un tweet di qualche giorno fa ha ribadito la sua idea su quello che dovrebbe essere il tema principale per le imminenti elezioni europee. Tutti ormai conoscono Greta e la sua determinazione, tutti hanno sentito parlare dei venerdì per il futuro, gli scioperi in giro per il mondo con cui gli studenti chiedono agli adulti di essere responsabili e di lasciargli un pianeta più vivibile. Greta ha parlato a politici, assemblee, folle, istituzioni, ha sensibilizzato giovani e meno giovani, ha evidenziato un problema tanto noto quanto incomprensibilmente trascurato, un problema che riguarda tutti.
Il suo impegno sta creando un effetto emulativo e la politica pare finalmente accorgersi della sua importanza, a partire da quella oltremanica. Pochi giorni fa la Camera dei Comuni ha approvato una mozione, presentata da Jeremy Corbyn, che dichiara l’emergenza climatica ed ambientale. Come riporta Ansa, il leader laburista, parlando con un gruppo di ambientalisti, ha sottolineato anche l’impegno a lavorare con altri Paesi per allontanare la catastrofe climatica e far capire agli Usa di non poter ignorare gli accordi internazionali. Anche in Scozia è stata dichiarata l’emergenza climatica. Il Paese guidato da Nicola Sturgeon è molto sensibile al tema, infatti già nel 2018 è stato adottato il Climate Change Bill, ora potenziato, e sempre lo scorso anno il 75% circa dell’elettricità scozzese proveniva da fonti rinnovabili e le esportazioni nel resto del Regno Unito sono raddoppiate. Ora si intende sfruttare anche le maree per ricavare energia e si vogliono raddoppiare gli investimenti per potenziare forme ecologiche di trasporto e incoraggiare le persone a usarle.
Secondo un sondaggio di Eurobarometro condotto tra il 18 e il 28 marzo, su oltre diecimila europei di età compresa tra 15 e 30 anni, per il 67% lottare contro il cambiamento climatico e tutelare l’ambiente deve essere la priorità politica dell’Ue per i prossimi anni
Vi è inoltre l’intenzione di costituire una Commissione che aiuti il governo ad adottare un modello economico in linea con il rispetto dell’ambiente ed è previsto anche un Climate Challenge Fund per incoraggiare le comunità ad intervenire sul cambiamento climatico e per fornire finanziamenti ai progetti più efficaci. All’elenco dei Paesi sensibili al tema va aggiunta l’Irlanda, il cui Parlamento ha approvato una dichiarazione di emergenza climatica e ha chiesto di verificare in che modo il governo intende contrastare la perdita della biodiversità. Inghilterra, Scozia e Irlanda si sono quindi già mosse per adottare azioni concrete, come ha evidenziato pochi giorni fa il direttore Francesco Cancellato.
Anche in Usa si parla di ambiente e il merito è, tra gli altri, di Alexandria Ocasio-Cortez, Edward Markey e dell’ormai noto Green New Deal. Il piano dagli ambiziosi obiettivi che vanno dalle fonti rinnovabili alla riduzione delle emissioni di gas serra, dalle tecnologie prive di impatto ambientale alla riconversione delle economie locali ancora dipendenti dai combustibili fossili. E l’Europa? Lo scorso aprile la Commissione Europea ha effettuato una sorta di ricognizione del quadro normativo in materia ambientale, per individuare eventuali carenze e verificare lo stato di attuazione delle norme già approvate. Sono state pubblicate delle relazioni consultabili su un sito web rilanciato in questi giorni in occasione della EuGreenWeek, una settimana interamente dedicata all’ambiente. Tema, tornato non solo di attualità ma in cima alle preoccupazioni, soprattutto dei giovani europei. Questo è quanto emerge infatti da un sondaggio di Eurobarometro condotto tra il 18 e il 28 marzo, su oltre diecimila europei di età compresa tra 15 e 30 anni. Per il 67% lottare contro il cambiamento climatico e tutelare l’ambiente deve essere la priorità politica dell’Ue per i prossimi anni. La percentuale arriva addirittura al 72% per chi studia ancora. L’impressione quindi è che sentiremo parlare ancora di tutela ambientale, l’auspicio è che accada per i risultati già raggiunti e non per semplici propositi. PATRIK STOLLARZ / AFP