Il bilancio? A Capannori lo fanno i cittadini

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Il bilancio? A Capannori lo fanno i cittadini

Se siete residenti a Capannori e nell’arco di queste due settimane ricevete una telefonata per conto dell’amministrazione comunale, probabilmente state per esser invitati a redigere il bilancio socio-partecipativo ideato dalla giunta Del Ghingaro.
Le probabilità aumentano del 10% se fate parte della categoria giovani: tra i 18 e i 35 anni (campione costituito da 80 persone in tutto). Saranno rappresentati anche i cittadini stranieri in proporzione alla loro presenza sul territorio.
L’obiettivo è quello di coinvolgere chi, normalmente, non partecipa alla gestione della cosa pubblica e non prende parte alle scelte che coinvolgono l’interesse di tutta la collettività. Proprio per questo sono esclusi dalla selezione i rappresentati politici a tutti i livelli di governo, quelli delle associazioni di categoria, sindacali e di volontariato, oltre ai dipendenti del comune di Capannori. Gli 80 cittadini selezionati, per luogo, sesso ed età, si siederanno attorno a quattro tavoli per dare inizio al world cafè: «È come ritrovarsi attorno al tavolo del bar e iniziare a discutere su un tema, in questa fase si ricostruisce quello che è stato fatto dall’amministrazione e si decide le linee di indirizzo da intraprendere». Il dibattito ruota attorno a quattro aree tematiche, suddivisi in 4 incontri di 2 ore ciascuno che si terranno nei mesi di settembre ed ottobre. In ogni incontro, i cittadini si suddividono su 4 tavoli di riunione che varieranno nella composizione, in modo che tutti possano confrontarsi con tutti. Successivamente si costituiranno i laboratori territoriali per definire in concreto le idee progettuali, con il supporto dei tecnici messi a disposizione dal comune: ogni laboratorio avrà a disposizione un budget di 100mila euro, per ogni area di intervento corrispondente alle 4 ex circoscrizioni. Successivamente, le idee-progetto verranno analizzate dagli uffici comunali, per la verifica di fattibilità che traduce le idee in progetti veri e propri: la fattibilità dipenderà dal bilancio previsto e da eventuali vincoli amministrativi coinvolti.
In seguito, i progetti definitivi verranno presentati in assemblee territoriali aperte a tutta la cittadinanza e votati in un election day, con modalità simili a quelle dei referendum. Infine, in base al budget, i progetti saranno inseriti in una lista di priorità realizzata dal Comune.  Il bilancio socio-partecipativo, oltre ad essere uno strumento di partecipazione è un importante strumento di trasparenza per giudicare l’operato dell’amministrazione. I cittadini, prendendo parte al processo fin dall’inizio sono capaci di controllare l’operato dell’amministrazione, una volta realizzati gli interventi previsti: le persone reclutate verranno alla fine chiamati ad esprimere un giudizio redando un documento che verrà pubblicato e reso visibile a tutti.
Il processo prevede una prima fase in cui i cittadini saranno chiamati direttamente a realizzare un bilancio partecipativo, che incide direttamente sul bilancio di previsione. Successivamente, il processo investirà anche il bilancio sociale vero e proprio, con la possibilità di incidere sulla spesa corrente del Comune promuovendo una iniziativa di modifica dei regolamenti comunali. Il bilancio socio-partecipativo è uno strumento per promuovere lo sviluppo della cultura civica, avvicinando alle istituzioni la cittadinanza e di conseguenza responsabilizzando gli stessi rappresentanti politici.