Illustrissimo Presidente Giorgio Napolitano

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Illustrissimo Presidente,
spesso i politici dicono e fanno cose con lo scopo di accattivarsi la simpatia dei cittadini elettori. Prestando molta attenzione a non urtare le sensibilità e le suscettibilità. Evitando scomodi argomenti che potrebbero far perdere qualche voto al loro partito.
L’esatto contrario, ci verrebbe da dire, di quanto fa quasi quotidianamente buona parte della politica nazionale. Quella stessa politica che per mano della Legge (e di un Prefetto costretto suo malgrado ad applicarla) mette sotto accusa un sindaco  perché troppo virtuoso, sobrio e concreto nella gestione di un servizio come la raccolta dei rifiuti.
Per affrontare la cosidetta emergenza rifiuti in Campania, infatti, il Governo ha emanato una Legge specifica per la Regione che, in buona sostanza, impone a tutti i comuni di cedere la gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti a consorzi provinciali. Questo senza nessuna distinzione tra comuni efficienti e non, tra chi spreca e chi risparmia, tra chi gestisce direttamente e in modo efficace e chi specula e sperpera denaro pubblico.
Il Comune in questione, proprio per uscire da una situazione paradossale, qualche anno fa ha deciso di gestisce direttamente la raccolta e il conferimento dei rifiuti nei siti preposti. Una scelta che il tempo ha rivelato giusta.
Il Sindaco si chiama Vincenzo Cenname, guida l’amministrazione del Comune di Camigliano (CE), comune virtuoso scelto dall’associazione dei Comuni Virtuosi nel novembre 2009 come sede per la cerimonia di premiazione della terza edizione del nostro Premio Comuni a 5 stelle.
E’ un comune con il 65% di raccolta differenziata, che fa il compostaggio domestico e ha abbassato la tariffa ai cittadini, che ha messo i pannolini lavabili al nido e raccoglie e recupera gli olii esausti.
E’ un comune che ha deciso di interrompere la cementificazione del territorio (e le odiose speculazioni edilizie conseguenti), che fa risparmio energetico montando le lampade a LED nel cimitero comunale.
E’ un comune che è stato in grado di bloccare una cava abusiva, dando un segnale inequivocabile e fermo di legalità e rispetto delle regole in un territorio da questo punto di vista dolorosamente compromesso.
E’ un comune virtuoso, insomma, dove il buon senso fa rima con accoglienza e partecipazione, condivisione e concretezza.
In una provincia, quella di Caserta, dove la cronaca quotidiana parla di possibili infiltrazioni camorristiche e dove il Prefetto e le istituzioni locali e nazionali avrebbero il DOVERE di intervenire con mano ferma e senso di responsabilità.
Un Comune (Cenname è sostenuto dalla sua maggioranza e dalla comunità nel suo insieme) il cui sindaco non ha intenzione di retrocedere di fronte alla minaccia di commissariamento ricevuta a mezzo raccomandata dalla Prefettura.
“Consapevoli delle conseguenze (scioglimento del consiglio comunale e nomina di un commissario prefettizio), e guidati da uno spirito politico di onesto ed autentico servizio nei confronti della cittadinanza, non abbiamo alcuna esitazione a rimettere il nostro mandato politico, se azione politica non ci è più consentito di svolgere”.
Forse è proprio questa la pietra dello scandalo della nostra esperienza di comuni virtuosi: abbiamo un’idea della politica come un servizio reso alla comunità, a tempo determinato e non come professione.
Riteniamo le istituzioni (in primis quelle locali) come un luogo in cui agire il nostro essere cittadini di una comunità, con le nostre idee e i nostri sogni, le nostre speranze e convinzioni, certi che dal confronto e dalla contaminazione con l’altro passi la giusta sintesi che porta ad una comunità più sobria e sostenibile, inclusiva e partecipata.
Il silenzio assordante della politica nazionale e dei media rispetto a questa vicenda paradossale e assurda, ci ferisce e ci sprona a chiedere l’intervento diretto della massima carica dello Stato, il Presidente della Repubblica, perché riteniamo che lo Stato non possa dare un segnale come questo, in un momento come questo e in una zona come la provincia casertana: punire un comune perché troppo efficiente e virtuoso, alla cui guida governa una classe dirigente onesta, trasparente ed efficace, sarebbe un segnale nefasto e una sconfitta per tutti.
Chiediamo quindi a Lei, Presidente Napolitano, di interessarsi al caso, e se condivide la nostra profonda preoccupazione e la nostra frustrazione, di verificare tutte le strade e gli strumenti percorribili nel rispetto delle Leggi per impedire quello che sarebbe, a tutti gli effetti, un enorme autogol per le istituzioni che Ella rappresenta a nome e per conto del popolo italiano.
Confidando in una cortese risposta, Le porgiamo cordiali saluti.
Il Comitato direttivo dell’Associazione Comuni Virtuosi
LUCA FIORETTI, Sindaco di Monsano (AN) e Presidente Associazione Comuni Virtuosi
MARCO BOSCHINI, Assessore di Colorno (PR) e Coordinatore Associazione Comuni Virtuosi
DOMENICO FINIGUERRA, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI) e membro del comitato direttivo
IVAN STOMEO, Sindaco di Melpignano (LE) e membro del comitato direttivo
EZIO ORZES, Assessore di Ponte nelle Alpi (BL) e membro del comitato direttivo
ALESSIO CIACCI, Assessore di Capannori (LU) e membro del comitato direttivo
Alle firme in calce si aggiungono i 27 comuni presenti all’ultima assemblea generale dell’Associazione, svoltasi lo scorso 28 maggio a Firenze, in cui all’unanimità è stata espressa piena solidarietà alla battaglia di principio che sta portando avanti in queste ore Vincenzo Cenname e l’amministrazione di Camigliano (CE).
Il Premio Nobel per la Letteratura Dario Fo, insieme alla moglie Franca Rame e al figlio Jacopo Fo, sostengono la battaglia del Comune di Camigliano (CE) e sottoscrivono la lettera-appello al Presidente Giorgio Napolitano. Si uniscono anche i giornalisti Federico Taddia e Sandro Ruotolo, il Presidente del Movimento per la Decrescita Felice Maurizio Pallante, Luca Mercalli.
La Rete dei Comuni Solidali (che raccoglie oltre 200 comuni in tutta Italia) ha approvato all’unanimità un ordine del giorno a favore del Comune di Camigliano (CE).
Il “Coordinamento nazionale Enti locali per l’acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico” sostengono la battaglia di Camigliano e sottoscrivono l’appello al Presidente della Repubblica.
Anche la Rete del Nuovo Municipio si unisce all’appello indirizzato al nostro Presidente Napolitano per evitare il commissariamento di Camigliano (CE).
Anche Reset Radio sostiene la nostra battaglia, e segue da tempo il caso di Camigliano (CE) e del Sindaco Vincenzo Cenname.