“Messina, il mio laboratorio dal basso e per l’alternativa”. Intervista a Renato Accorinti

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“Messina, il mio laboratorio dal basso e per l’alternativa”. Intervista a Renato Accorinti

accorinti repParla Renato Accorinti, il neosindaco della città siciliana che a sorpresa ha vinto le elezioni a capo di una lista civica. Contro Centrodestra, centrosinistra e M5S: “E’ il riscatto della cittadinanza contro anni di potentati e poteri forti. Bisogna ripartire dai territori e puntare su partecipazione e beni comuni”. I primi provvedimenti? “Rinegoziare il debito e la pulizia delle spiagge coinvolgendo i cittadini”.
colloquio con Renato Accorinti di Giacomo Russo Spena
“La mia vittoria ha il sapore di resistenza. Avviene in una città contraddittoria e difficile come Messina, è il riscatto di chi in questi anni ha lottato per i diritti e la partecipazione sfidando il Potere”. Si è presentato al Palazzo in bicicletta, a piedi scalzi, per mano un bambino e indossando una maglietta arancione No-Ponte. Come primo gesto ha tolto una vetrata divisoria tra il Consiglio Comunale e il resto della città: “Adesso a governare sarà l’intera comunità di cittadini, questa è democrazia”. Sono passate quasi due settimane dallo storico, ed inaspettato, trionfo a Messina del neosindaco Renato Accorinti, pacifista e attivista dei movimenti e comitati territoriali dal lontano ’68. Non si è montato la testa, continua a girare per la città con la sua bici e senza scorta. Appena ci parli, subito dice: “Diamoci del tu”.
Eri candidato con la lista civica “Cambiare Messina dal basso” e hai sfidato centrodestra, centrosinistra e M5S. Hai vinto tu, a sorpresa. Ti senti come Davide contro Golia?
Un po’ sì. Abbiamo fatto un miracolo politico. In una città densa di contraddizioni e sottocultura dal ’45 ad oggi: Messina è località difficile e con infiltrazioni di mafia, ‘ndrangheta, potentati, traffici di droga, armi. I poteri forti hanno sempre comandato e schiacciato ogni forma resistenziale e di dissenso. Qui siamo al riscatto di chi ha sempre perso in questi ultimi decenni e si è battuto per i diritti e i valori. E’ la vittoria dei liberi cittadini. Adesso vengo fermato in strada di continuo: moltissimi ragazzi che, oltre a manifestare la gioia per questo cambio epocale, vogliono dare il loro apporto. Partecipare alla vita collettiva.
Com’è nata l’idea della tua lista?
E’ il risultato di un lungo percorso. E’ da quarant’anni che lotto e faccio l’attivista di movimento e rifiutando sempre qualsiasi tipo di candidatura. Questa volta ho accettato perché la richiesta non proveniva da un partito ma dal basso. Sono state raccolte 5mila firme e su facebook sono nati spontaneamente alcuni gruppi “Accorinti sindaco”. Lo scorso 19 gennaio ho detto sì ad una sola condizione: qualunque fosse stato il risultato, la lista avrebbe proseguito il suo percorso essendo portatrice di nuova politica e pratiche di lotta. Abbiamo vinto, meglio!
Avevi anche il sostegno di qualche partito?
Assolutamente no. Anche nella giunta ho scelto 8 assessori di grande professionalità, nessuno legato a qualche partito o organizzazione: è una squadra molto competente, mi è stato riconosciuto dalla stessa opposizione.
Credi come Grillo che non si possa parlare più di destra e sinistra oppure la tua lista era ben orientata politicamente?
La mia è una lista della cittadinanza che si batte per i diritti e i problemi della comunità e la cui forza si basa sulla partecipazione. Il giorno dopo la mia candidatura abbiamo costruito un programma condiviso dal basso con una serie di tavoli aperti, al netto di età e ideologie. Per il resto non nascondo la mia storia, anche se mi sento più anarchico che di sinistra.
Col M5S hai in comune l’estraneità dai partiti e il concetto di ripartire dai cittadini. Ma è vero che sei stato contattato dai grillini di Messina?
Inizialmente volevano che mi candidassi con loro ma, non volendo prendere tessere, ho ovviamente rifiutato. Poi si era ipotizzato ad un apparentamento tra le due liste. Grillo – col suo regolamento rigido – è intervenuto e dall’alto ha bloccato il processo. Così “Cambiare Messina dal basso” ha fatto e vinto da sola.
E ha sconfitto centrosinistra e Grillo…
Il Pd è sempre più annacquato. Mentre su alcuni punti sono in grande sintonia con il M5S, il nodo resta la mancanza di vera democrazia. La gestione di Grillo e Casaleggio è insopportabile, “uno vale uno” ma non per loro. A livello nazionale ha deluso nella gestione delle consultazioni: ha scelto l’opposizione dura e pura quando forse poteva tentare di istaurare un dialogo su alcuni punti precisi col centrosinistra.
La tua lista è nella “rete delle città solidali”? Un percorso di alternativa sia al centrosinistra che al M5S nato in alcune località alle ultime amministrative con lo scopo di ripartire dal basso dando parola ai cittadini. Messina può essere un laboratorio in tal senso?
Certo. Bisogna ripartire dai territori e dal basso perché il vero cambiamento non può essere attuato da qualche ministro o assessore illuminato. La delega è la morte della democrazia e i cittadini devono tornare ad essere il centro della politica. A Messina siamo ricostruendo una comunità, la gente chiede di partecipare. Abbiamo vinto forse nel luogo più difficile focalizzandoci sul concetto di bene comune. Questo è un fantastico laboratorio, anche in chiave nazionale.
Hai solo 4 consiglieri e quindi non hai la maggioranza in Consiglio comunale. Come farai a governare?
Non sarà un problema. Facciamo cadere i muri. Uno dopo l’altro. Innanzitutto porterò in Consiglio provvedimenti per il bene della collettività di Messina e sono convinto che i consiglieri li valuteranno giudicando il contenuto e non votando contro a priori. Inoltre si cercheranno soluzioni condivise, non mediazioni politiche a ribasso. Sono convinto di farcela grazie al sostegno dei cittadini e dei comitati e associazioni ora fuori al Palazzo.
Messina, come tanti altri Comuni d’Italia, è strozzato dalle politiche di austerity e dal debito. Come penserà di uscirne?
Ho intenzione di rinegoziarlo. Ho già riaperto i termini per un ricorso.
Speriamo. E il primo provvedimento che ha in mente?
Siamo già partiti con la pulizia della spiagge. Abbiamo coinvolto associazioni e rete di cittadini, siamo facendo un ottimo lavoro. Cambiare si può e, a volte, a costo zero. Repubblica