Le dimissioni di Alessio Ciacci dalla Giunta di Capannori

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Le dimissioni di Alessio Ciacci dalla Giunta di Capannori

alessio-su-city3Per sette anni la mia attività “politica” è stata nel mondo dell’associazionismo e del volontariato, ho fatto esperienze eccezionali che mi hanno arricchito e regalato splendidi rapporti umani. Nel 2007 ho accettato la proposta di diventare assessore con qualche timore, ma tanta passione e voglia di fare. Sono stati 6 anni ricchi di belle esperienze, di tantissimi progetti che hanno contribuito non poco a cambiare Capannori, raggiungere grandi risultati di cui oggi si parla in tutto il Paese ed oltre.
La mia idea di politica è sempre stata e continua ad essere quella di servizio per il bene della comunità, di continuo dialogo, studio dei problemi del territorio e ricerca di soluzioni ed esempi virtuosi, di confronto e arricchimento reciproco. Oggi purtroppo questo clima è cambiato, l’esperienza amministrativa è profondamente segnata da fratture politiche generate ad arte. Queste fratture rendono impossibile lavorare insieme ed escludono dalle scelte parte importante dell’amministrazione. Non si può far finta di niente, minimizzandole o interpretandole come difficoltà di carattere personale. Perché tali non sono.
Per questo ho presentato le mie dimissioni al sindaco. L’amministrazione non può essere percepita come arroccata in una fortezza chiusa e sorda alle voci critiche e alle richieste di maggiore partecipazione e trasparenza.
Il sindaco non avrà difficoltà, come ha già fatto in passato, a redistribuire le mie deleghe perseguendo la stessa strategia che ha fatto seguito alle dimissioni di Leana Quilici, con l’obiettivo di rafforzare altri membri della Giunta in vista delle prossime elezioni amministrative.
Leana Quilici, a cui va tutta la mia solidarietà, ha svolto un lavoro preziosissimo per il Comune e per tutto il territorio, ha dedicato tempo, passione, costanza a un’idea di istruzione, di cultura, di pari opportunità e di pace che ho profondamente condiviso, che ha strutturato preziose collaborazioni sul territorio e per il territorio. Le sue dimissioni potevano e dovevano essere evitate.
La politica è servizio, deve coinvolgere ed aggregare la cittadinanza in percorsi veri di partecipazione. La politica non può costruire muri, scontri e accuse giorno dopo giorno. Per me non è e non si può trasformare in uno strumento di potere che serve alle proprie ambizioni e a isolare chi non è funzionale a questa logica.
Desidero ringraziare ancora una volta i cittadini di Capannori: è grazie a loro che siamo diventati un modello in tutta Italia in campo ambientale. E ringrazio i dipendenti comunali e i dipendenti e dirigenti di Ascit con cui in questi anni ho lavorato per migliorare il territorio e la macchina amministrativa stessa. Mi batterò sempre affinché non vengano interrotte le cose buone che il sindaco ci ha concesso di fare in questi anni.
Ma ora è il momento delle scelte, è il momento di distinguersi da metodi che non sono parte delle mie idee democratiche. La politica per me non è una questione di stipendio: in questi anni ho vissuto serenamente con i circa 1100 euro mensili da assessore, una paga dignitosa che molte persone purtroppo non possono raggiungere. Non ho mai pensato di campare di politica, accettando tutto: per questo torno al mio lavoro a tempo pieno, così come fanno tutte le persone. Il benessere condiviso, la dignità, il rispetto dovrebbero essere i primi riferimenti della politica. Si amministra per gli altri, non per sé stessi. Questo credo di aver imparato e a questa idea sarò sempre fedele.