Sesto Fiorentino aderisce alla strategia Rifiuti Zero

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Sesto Fiorentino aderisce alla strategia Rifiuti Zero

sindaco falchiRifiuti zero” entro il 2020: è questo l’obiettivo che da oggi vedrà impegnato il Comune di Sesto Fiorentino nelle politiche di gestione e trattamento dei rifiuti. Con voto unanime, infatti, la Giunta comunale ha deliberato l’adesione alla strategia “Rifiuti zero”, un percorso progressivo che da qui al 2020 dovrà portare alla forte riduzione della parte di rifiuto indifferenziato.
Riorganizzazione della raccolta, tariffazione puntuale, introduzione del porta a porta, potenziamento delle ecotappe e degli impianti di trattamento a freddo dei rifiuti residui con recupero spinto delle materie: sono solo alcune delle azioni con cui l’Amministrazione si propone di raggiungere un obiettivo ambizioso che coinvolgerà, giocoforza, anche cittadini e imprese in maniera attiva. Tra le previsioni, anche l’istituzione di un Osservatorio verso Rifiuti Zero con il compito di monitorare il percorso intrapreso.
“La delibera di oggi sancisce l’inizio di un percorso innovativo nella gestione dei rifiuti nel nostro territorio – spiega il sindaco Lorenzo Falchi – Ci eravamo impegnati ad aprire un nuovo capitolo, sottoscrivendo il protocollo Zero Waste Italy in campagna elettorale, e da oggi ci mettiamo al lavoro per trasformare i propositi in realtà”.
“La percentuale di differenziata nel nostro comune è a un buon livello, ma insufficiente – osserva l’assessore all’ambiente Silvia Bicchi – Il primo obiettivo è quello di farlo crescere il più velocemente possibile, riducendo la parte indifferenziata e attivandoci per introdurre il porta a porta, incentivo migliore alla differenziazione spinta; lavoreremo poi sulla recupero e il riuso, dando una seconda vita a beni durevoli precocemente destinati a diventare rifiuto: pensiamo alla creazione di impianti e spazi ad hoc e al coinvolgimento del volontariato e del terzo settore. Accanto a questo, abbiamo in progetto di avviare un lavoro di informazione e sensibilizzazione che parta, prima di tutto, dalla scuola”.