Emissioni climalteranti e Protocollo di Kyoto in Toscana

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Riguardo ai cambiamenti climatici il Piano Regionale di Azione Ambientale (PRAA) della Toscana stabilisce l’impegno a ridurre, nel periodo 2008-2012, le emissioni di gas serra del 6,5% rispetto ai valori del 1990, facendo proprio l’obiettivo assegnato dall’Unione Europea all’Italia nell’ambito del Protocollo di Kyoto.
 
Le recenti indicazioni della Commissione Europea al Consiglio prevedono di stabilizzare la concentrazione di CO2 in atmosfera al di sotto di 550 ppmv2 e di ridurla al 2050 a 450 ppmv; questo sforzo comporta per gli Stati membri una riduzione, al 2020, pari al 20% delle emissioni del 1990 e, al 2050, del 60÷70% delle emissioni del 1990.
 
Tali indicazioni sono state recepite nel Piano regionale di indirizzo energetico (PIER), approvato nel 2008 dalla Giunta Regionale della Toscana, che crea le condizioni per raggiungere entro il 2020 il 20% di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e di contribuire attraverso le azioni previste a ridurre del 20% le emissioni di gas serra.
 
Il quadro conoscitivo delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e dei due altri più importanti gas ad effetto serra, metano (CH4) e protossido di azoto (N2O), è raccolto nell’Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissione (IRSE), adottato per la prima volta con DGRT n. 1193 del 14 novembre 2000, e periodicamente aggiornato. Attualmente l’inventario regionale contiene i dati di emissione relativi aggiornati al 2007.
 
La Figura 1 evidenzia il trend rispetto al 1990; le emissioni al 1990 sono stimate a partire dai dati presenti nell’inventario.
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Negli ultimi 18 anni le stime delle emissioni regionali di gas serra, rispetto a quelle del 1990, mostrano un andamento crescente sino all’anno 2000, con un incremento di circa il 25%. Successivamente, rispetto a questo picco, si assiste ad un progressivo decremento delle emissioni complessive che, nel 2007, contiene l’incremento, rispetto all’anno di riferimento 1990, al 13,4%.
L’andamento della variazione delle emissioni di CO2 equivalente, rappresentato nella Figura 1, nonostante la diminuzione rilevabile dal 2000, evidenzia valori percentuali ancora distanti dall’obiettivo di riduzione fissato al 2012. Tale obiettivo, pari ad una riduzione del 6,5% delle emissioni di gas ad effetto serra rispetto alle emissioni del 1990, richiederebbe, ad oggi, una significativa diminuzione di circa il 20% rispetto alle emissioni relative al 2007, corrispondente a circa 6,5 Mt, in soli 5 anni.
La Tabella 3 indica, invece, la situazione al 2007 dettagliando i contributi alle emissioni di CO2 equivalente da parte delle diverse fonti emissive (macrosettori).
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La distribuzione delle emissioni per macrosettore di Tabella 3, individua la produzione di energia, i trasporti e le combustioni industriali, quali principali sorgenti di gas climalteranti.
 
RSA a cura: Stefano Rossi, Gloria Giovannoni
 
Autori di questo capitolo della RSA:
Mario Romanelli (Regione Toscana, D.G. PTA – Qualità dell’aria, rischi industriali, prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento,con il contributo di Marco Chini, Elisa Bini, Chiara Collaveri, ARPAT, D.T. – A.F. Centro regionale Tutela della qualità dell’aria – Commissione permanente Tutela della qualità dell’aria.
http://www.arpat.toscana.it/arpatnews/2010/018-10-le-emissioni-climalteranti-e-l2019attuazione-del-protocollo-di-kyoto/