Gli effetti positivi della tariffazione puntuale sui rifiuti urbani

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Gli effetti positivi della tariffazione puntuale sui rifiuti urbani

schemaIl caso di Parma a confronto con Reggio Emilia e Piacenza.
Un recente rapporto del Servizio Politiche Territoriali della UIL ha messo in evidenza l’evoluzione delle bollette TARI delle famiglie italiane degli ultimi 4 anni mettendo a confronto 100 capoluoghi di provincia prendendo come campione una famiglia tipo di 4 persone occupanti un appartamento di 80 mq.
Il contesto nazionale, che vede spesso declinati in ambito locale differenti specificità tra una regione e l’altra, non consente confronti omogenei e correttamente paragonabili visti i differenti criteri di assimilazione, costi di smaltimento, conformazione urbanistica, abitudini delle famiglie, etc. che fanno sì che una migliore analisi di confronto rispetto alle politiche adottate dalle amministrazioni comunali si ottenga paragonando ambiti con caratteristiche simili.
In questa ottica, con i dati in nostro possesso, è utile confrontare le performance di risultato tra i capoluoghi dell’Emilia-Romagna e con particolare efficacia paragonare i 3 capoluoghi dell’Emilia occidentale (Piacenza, Parma e Reggio Emilia) visto la condivisione di uno stesso gestore della raccolta rifiuti (Iren Ambiente), la recente adozione di un’unica tariffa di smaltimento di bacino ma con scelte strategiche differenti operate dalle singole amministrazioni comunali per quanto riguarda i modelli di raccolta applicati sul territorio.
Vediamo dunque come su Parma, dove è stato introdotto a partire dal 2012 un modello di raccolta differenziata porta a porta con tariffazione puntuale, i benefici dell’adozione di queste politiche virtuose abbiano dato i loro frutti non solo dal punto di vista dei risultati (% di raccolta differenziata, riduzione del rifiuto residuo procapite, % di effettivo recupero – Vedi Tabella 1) ma anche per quanto riguarda gli impatti sulla bolletta delle famiglie.
Tabella 1 – Modelli di Raccolta e risultati (dati ARPA 2016)
Piacenza     Parma     Reggio Emilia
Abitanti     102.499     193.315     171.714
Modello di raccolta prevalente (al 2016)     Raccolta stradale per plastica, metalli, vegetale e vetro. Porta a porta per carta/cartone, residuo e organico (in alcuni quartieri per queste ultime 2 frazioni raccolta stradale)     Raccolta porta a porta a 4 frazioni con tariffazione puntuale (Carta/cartone, Plastica/metalli, organico, residuo). Raccolta stradale di Vetro e Vegetale     Raccolta stradale a 5 frazioni (Carta/cartone, Plastica, Vetro/metalli, Organico, Residuo). Raccolta domiciliare del vegetale
Centri di raccolta     3     4     6
% RD     56,9%     75,9%     58,6%
% RD a recupero (dati Atersir riferiti al 2014)     56,4%     65,7%     59,3%
RU totale procapite (kg)     741     554     709
Residuo procapite (kg)     244     108     262
Organico procapite (kg)     49     103     40
Vegetale procapite (kg)     43     77     115
Piacenza e Reggio, che vedono nel periodo considerato modelli di raccolta differenziata con prevalenza di contenitori stradali a libero accesso, sono ancora lontane dagli obiettivi del Piano Regionale di Gestione Rifiuti che ha stabilito al 2020 il raggiungimento del 70% di raccolta differenziata per i comuni capoluogo, la riduzione del 20-25% della produzione pro-capite e l’obiettivo di effettivo riciclo del 70%. Parma invece, già oggi all’80% di raccolta differenziata grazie al percorso avviato dall’amministrazione Pizzarotti, ha sostanzialmente già raggiunto e in alcuni casi oltrepassato questi obiettivi fatto salvo quello della produzione totale procapite che, dopo una discesa nei primi 2 anni, ha poi visto risalire l’indicatore probabilmente per effetto della ripresa dei consumi per l’incremento dei flussi turistici registrati in città (+25% di presenze tra il 2012 e il 2017).
grafico tia
Dal punto di vista economico, considerando il quadriennio 2014-2017, la ricerca UIL (vedi tabella 2) evidenzia come la bolletta TARI della famiglia tipo di Parma sia l’unica a calare in Emilia-Romagna (-3,1%) con Piacenza e Reggio Emilia che invece incrementano il costo rispettivamente dell’8,5% e del 9,7% (quest’ultimo incremento più marcato in regione tra i 9 capoluoghi).
Tabella 2 – Rapporto TARI capoluoghi 2017 – Uil Servizio Politiche Territoriali
Esempio di una famiglia di 4 persone con una casa di 80 metri quadri ed un reddito Isee di 17.812 euro (Le tariffe sono comprensiva del tributo provinciale ambientale)
CITTA’     Tari 2014 in euro     Tari 2015 in euro     Tari 2016 in euro     Tari 2017 in euro     Differenza percentuale 2016-2017     Differenza percentuale 2014-2017
Bologna     221,76     228,5     228,5     228,5     0,0%     3,0%
Ferrara     305,65     305,65     305,65     305,65     0,0%     0,0%
Forlì     281,31     276,03     281,97     286,9     1,7%     2,0%
Modena     267,7     274,12     276,33     280,75     1,6%     4,9%
Parma     272     282,26     265,1     263,45     -0,6%     -3,1%
Piacenza     252,15     252,15     274,05     273,55     -0,2%     8,5%
Ravenna     254,3     254,3     256,64     259,75     1,2%     2,1%
Reggio Emilia     287,4     300,85     306,23     315,17     2,9%     9,7%
Rimini     233,5     252,46     252,46     254,08     0,6%     8,8%
In realtà i dati su Parma sono ancora migliori rispetto a quanto evidenziato nella ricerca se si considera che con lo sconto massimo ottenibile grazie alla tariffazione puntuale (max 30 svuotamenti/anno per la famiglia di 4 persone) la tariffa 2017 scende a Euro 257,53 contro il valore medio di Euro 263,45 considerato nel rapporto UIL (vedi Tabella 3). Un obiettivo, quello di ottenere il massimo sconto restando all’interno degli svuotamenti minimi, che da un’analisi fatta da Iren nell’ultimo semestre 2015, è stato raggiunto dall’80% delle famiglie parmigiane con una sostanziale conferma della tendenza anche nei mesi successivi. Differenze che diventano tangibili nel bilancio famigliare (quasi 60 Euro di differenza tra la famiglia tipo parmigiana e quella reggiana) e che dimostrano anche ai più scettici che il modello di raccolta porta a porta abbinato alla tariffazione puntuale non è necessariamente il più costoso rispetto alla raccolta stradale, come spesso viene ripetuto per scoraggiare gli amministratori virtuosi ad intraprendere strade diverse dal “business as usual”.
Tabella 3 – Come tabella 2, ma tenendo conto del massimo sconto ottenibile a Parma con tariffazione puntuale (famiglia 4 persone, max 30 svuotamenti/anno)
CITTA’     Tari 2014 in euro     Tari 2015 in euro     Tari 2016 in euro     Tari 2017 in euro     Differenza percentuale 2016-2017     Differenza percentuale 2014-2017
Bologna     221,76     228,5     228,5     228,5     0,0%     3,0%
Ferrara     305,65     305,65     305,65     305,65     0,0%     0,0%
Forlì     281,31     276,03     281,97     286,9     1,7%     2,0%
Modena     267,7     274,12     276,33     280,75     1,6%     4,9%
Parma     272     282,26     265,1     257,53     -2,9%     -5,3%
Piacenza     252,15     252,15     274,05     273,55     -0,2%     8,5%
Ravenna     254,3     254,3     256,64     259,75     1,2%     2,1%
Reggio Emilia     287,4     300,85     306,23     315,17     2,9%     9,7%
Rimini     233,5     252,46     252,46     254,08     0,6%     8,8%
Volendo sintetizzare gli elementi che hanno contribuito ad ottenere questi risultati positivi possiamo dire che questi sono stati i macro-fattori determinanti nel contesto parmigiano:
drastica riduzione dei costi di smaltimento che tra il 2012 e il 2016 sono passati da 8,5 milioni di Euro a 2,7 milioni
incremento dei corrispettivi Conai grazie alle maggiori quantità e qualità dei materiali recuperati (da 580k Euro a 1,5 milioni tra il 2012 e il 2016)
incentivi riversati a riduzione del costo del servizio ottenuti grazie alla legge regionale nr. 16 del 2015 che ha istituito un meccanismo premiante che riversa contributi economici ai comuni virtuosi sulla base della riduzione del rifiuto residuo procapite (500k Euro nel 2016 e 700k Euro nel 2017)
Di seguito in tabella 4 la progressione della raccolta delle principali frazioni raccolte e la produzione totale di rifiuto urbano nel corso del periodo 2012-2016
Tabella 4 – Principali flussi di raccolta differenziata
Kg procapite/anno     2012     2013     2014     2015     2016     Diff. 2016 vs 2012
Carta/Cartone     68,61     69,09     74,34     88,97     98,15     +43%
Plastica/Barattolame/Vetro *     64,54     66,78     79,97     79,15     82,99     +29%
Organico     52,67     62,69     90,50     99,11     103,00     +96%
Vegetale     55,55     59,50     62,22     82,92     77,00     +39%
Secco residuo     248,62     220,87     143,52     117,43     108,00     -57%
Totale RU procapite     537,84     534,58     511,29     540,35     553,84     3%
* La raccolta di plastica, barattolame e vetro che inizialmente veniva fatta in un unico flusso (multi-materiale pesante) è stata progressivamente separata in 2 flussi: plastica/barattolame (multi-materiale leggero) e vetro
Possiamo dunque concludere che, con una forte volontà politica vista la prerogativa rimasta in capo ai singoli comuni di avviare percorsi di cambiamento e con un condivisione delle scelte con i cittadini, si possono ottenere risultati impensabili fino a qualche anno fa per contesti urbani complessi.
I tempi sono infatti ormai maturi per orientare le politiche di gestione rifiuti decisamente verso l’economia circolare tant’è che anche le grandi metropoli (New York, Parigi e Barcellona tra le altre hanno guardato con interesse ai modelli virtuosi italiani) si stanno ponendo seriamente il problema di un cambio di passo rispetto alla gestione basata su smaltimento in discariche e inceneritori.
Altre fonti:
Simulatore TARI Iren Ambiente: http://www.irenambiente.it/attivitatari.php?id=280
Frequenze e modalità servizio area Emila Ovest http://servizi.irenambiente.it/
Gabriele Folli, Assessore Ambiente del Comune di Parma dal 2012 al 2017