Il Comune non rifiuta

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Alcune amministrazioni europee, raccontano nel sito quelli dell’associazione milanese Dimensioni diverse, da sempre attenti ai temi del consumo critico, hanno preso sul serio il tema della riduzione dei rifiuti e del riuso. Il comune di Vienna, ad esempio, ha avviato una campagna di promozione della riparazione, del riuso, dell’affitto o dell’acquisto di materiale usato; la stessa amministrazione, per contrastare l’acquisto dell’usa e getta, promove l’affitto, per le feste o le sagre di paese, di un furgone nel quale si possono trovare una lavatrice industriale e piatti a volontà. Il comune di Monaco, invece, ha indetto la giornata per la riparazione con tanto poster informativi appesi nel centro storico; gli amministratori di Bruxelles hanno promosso la creazione di un Osservatorio sui consumi, che fornisce informazioni sui rifiuti originati da ogni singolo prodotto.

Rotterdam ha inviato ai suoi cittadini una EcoCard con la quale si possono accumulare punti usando il trasporto pubblico e portando i propri rifiuti all’isola ecologica dove poterli differenziare: con l’aumentare del proprio punteggio si ricevono biglietti gratuiti per cinema o spettacoli teatrali.
Norimberga promuove verso i suoi cittadini modi di fare regali che non comportano la produzione dei rifiuti: ogni cittadino riceve a casa le liste di decine di possibili regali completamente ecologici.
L’amministrazione di Charleroi ha invece convinto le catene commerciali della città ad esporre un cartellino riconoscitivo per quei prodotti che comportano, in assoluto, la produzione di meno rifiuti.
A Kalundborg, Svezia, gli scarti prodotti da alcune industrie vengono reintrodotti nel ciclo produttivo di altre. Con un investimento di 80 milioni di euro, ne sono già stati risparmiati oltre 180 in due anni.
A Milton, in Inghilterra, sono stati promossi i pannolini per neonati riutilizzabili; attraverso l’uso di questi prodotti, ogni famiglia risparmia in media oltre 360 curo annui e riduce del 10 per cento i propri rifiuti.
La città di Porto ha sperimentato, con ottimi risultati, una campagna informativa per I’autocompostaggio domestico dei rifiuti organici. A Manlleu, in Spagna, il Comune ha promosso l’esposizione, da parte dei commercianti che hanno aderito alla campagna, di un adesivo identificativo che prevedesse, nel negozio, l’uso dei sacchetti di stoffa anziché quelli di plastica.
La Corsica, infine, attraverso una campagna di informazione, in pochi anni ha ridotto dell’80 per cento l’uso dei sacchetti di plastica.