Sel: 'Cosa vogliamo per la mobilità di Lucca'

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Sel: 'Cosa vogliamo per la mobilità di Lucca'

Il futuro non è nelle auto e nelle strade come le conosciamo oggi, il futuro è nelle tecnologie di relazione attraverso la rete, insieme al cambiamento graduale dei nostri stili di vita e dei modelli di trasporto consolidati. Dialoghiamo con persone lontanissime e utilizziamo enormi quantità di informazione mentre aspettiamo un treno in ritardo o sopra un autobus rallentato dal traffico. In gran parte d’Italia pesano i mancati investimenti nelle infrastrutture relazionali, come anche nelle classiche tipologie infrastrutturali (strade, ponti, ferrovie, etc).
L’ipotesi di una nuova linea LAM metrotramviaria, raddoppiando il tracciato ferroviario Lucca-Aullla, può avviare vasti processi urbani di sviluppo sostenibile. Il nuovo tracciato, dal molino Pardini alla stazione di Lucca, comprenderebbe due stazioni e undici fermate a una distanza massima di 400 metri; le nuove fermate metrotramviarie sarebbero in corrispondenza degli attuali passaggi a livello, così da gerarchizzare le diverse modalità di spostamento: a livello inferiore i veicoli privati, fluidificando il traffico; a livello superiore la nuova linea metrotramviaria in totale sicurezza. Questa nuova rete aprirebbe molteplici scenari positivi: offrirebbe un’efficiente trasporto pubblico locale (TPL) accessibile e competitivo rispetto all’auto; sarebbe l’avvio di una rigenerazione urbana nelle aree vicine al tracciato, da diffondere a macchia d’olio in altre parti della città; permetterebbe di riorganizzare il trasporto pubblico su gomma pensando alle realtà periferiche meno raggiungibili; permetterebbe servizi mirati a gruppi di utenza con diversi gradi di difficoltà (disabili, anziani, bambini).
Facendo calcoli attraverso la strumentazione GIS, è possibile simulare la potenziale utenza servita direttamente dalla linea metrotranviaria “Lucca – molino Pardini”. Calcolando in base a una fascia larga 450 metri intorno alla linea, nelle sette frazioni interessate (S.Pietro a Vico, SS. Annunziata, S.Marco, S.Vito, Arancio, S.Concordio, S.Donato), si ottiene una stima di 15.300 abitanti serviti direttamente (su circa 26.000 totali delle frazioni citate). Se in corrispondenza delle fermate prevediamo metodi di interscambio semplici ed efficaci (navette, biciclette private o in bike-sharing) allora l’utenza può allargarsi al centro storico, che conta circa 9.000 abitanti; arrivando ad totale potenziale di 24.300 persone servite direttamente. Rispetto alla popolazione totale di Lucca, circa 85.000 abitanti, questi numeri sono tali da cambiare profondamente lo scenario della mobilità cittadina, con notevoli margini di sviluppo.
Infatti, oltre agli utenti serviti direttamente, sarebbero beneficiari anche gli utenti che risiedono lontano dal tracciato, ma che comunque lo userebbero per lavoro, svago, o necessità. Inoltre, è possibile pensare all’estensione della linea metrotramviaria in altre parti della città (S.Anna, S.Marco, Giannotti) e verso la periferia est in direzione Capannori. Infine, il raddoppio ferroviario porterebbe benefici in altre questioni fondamentali: la movimentazione delle merci nella piana; la comunicazione tra Valle del Serchio e Lucca; l’incremento di servizi integrati in una nuova economia turistica; il miglioramento della situazione ambientale, con conseguente miglioramento della salute pubblica e riduzione della spesa sanitaria.
Per l’avvio di un confronto concreto, questa nostra proposta sarà presentata al Sindaco Tambellini e all’Assessora alla mobilità Pierotti in un incontro che si terrà il prossimo mercoledì (10 ottobre) e successivamente discussa con le altre forze della maggioranza. per arrivare alla presentazione in Consiglio comunale.
Margherita Cagnoni