Prolungamento delle concessioni di gestione nell’ATO 2.
A Napoli l’acqua ridiventa pubblica e in Toscana, i sindaci dell’Ato 2 (Comuni della provincia di Pisa e in piccola parte di Pistoia, Firenze, Siena e Lucca ) vanno nella direzione opposta e tradiscono l’ampia volontà popolare uscita dalle urne lo scorso 12 e 13 giugno che chiede la ripubblicizzazione dell’acqua.
Lunedì scorso a San Miniato si è consumata questa rottura e l’assemblea dei Sindaci, noncurante del mandato referendario, ha votato il prolungamento della concessione ad Acque SpA fino al 2026.
Una decisione presa anche in spregio alla richiesta congiunta nostra e di Sel a Pisa e in Regione oltre a quella di Idv e del movimento di stralciare questa scelta, nonché in spregio all’assenza all’assemblea dei sindaci che non condividevano questa scelta e che avevano determinato così per diverse ore la mancanza del numero legale (poi le pressioni hanno convinto alcuni refrattari) e al presidio dei nostri compagni e compagne insieme a del forum dell’acqua, soggetti sociali e politici, che chiedevano appunto di stralciare l’argomento dall’odg dell’assemblea.
Il colpo di mano è chiaro ed inequivocabile: a poche decine di giorni dalla scadenza degli ATO e dalla approvazione in Consiglio Regionale della legge che definirà ruolo e modalità delle nuove Autorities e che esplicitamente, nel testo in discussione, parla di nuovo soggetto pubblico che dovrà subentrare alla scadenza delle singole concessioni, viene deliberato il prolungamento ad Acque spa della gestione. Dunque una chiara scelta contro la ripubblicizzazione, contro l’esito referendario e contro l’indirizzo della Regione Toscana.
Nessun giustificazione per questa scelta, nessuna emergenza per motivarne la tempistica se non quella che le Ato stanno per scadere e l’unica urgenza è la loro medesima decadenza, per assicurare al gestore questa inaccettabile regalia, evidentemente non garantita dall’Ato unica.
Abbiamo sottolineato inoltre la dubbia legittimità di questa scelta. In breve: il prolungamento della concessione concede anche per successivi anni il 7% della remunerazione del capitale, ossia disapplica il referendum; il prolungamento della concessione varia qualitativamente un elemento fondamentale della gara europea svolta a suo tempo; la modifica della durata della concessione deve essere semmai sostenuta e decisa dai consigli comunali, e non dai soli sindaci, in quanto è parte fondamentale della scelta da loro votata a suo di affidamento della gestione a soggetto esterno. Anche Federconsumatori sostiene le ragioni della illegittimità della scelta e paventa ricorsi amministrativi.
Noi ci sentiamo ancora più impegnati a rispettare il mandato popolare e a ricucire contribuire a sanare questo grave strappo. Siamo consapevoli che oggi il tema della ripubblicizzazione, che in Toscana significa trovare le risorse per “rimborsare” il soggetto privato, è difficile proprio per le condizioni di asfissia che vivono i Comuni, schiacciati dall’azzeramento del trasferimento delle risorse e oggi obbligati a scegliere tra il taglio dei servizi o lo scaricare interamente il loro costo sulle spalle dei cittadini; niente però può giustificare la scelta di andare in direzione contraria all’esito referendario.
Per questo ci batteremo per determinare le condizioni di azzeramento di tale scelta, fino a contribuire a costruire un grande fronte politico e sociale che impugni la medisima, e – non secondario – lavoreremo affinché questa scelta scellerata non diventi l’apripista nel resto della Toscana, a partire dall’Ato 3 (Firenze, Prato e Pistoia).
Una brutta pagina che chiede di impegnarci ancora di più, in questa battaglia che si apre la quale può diventare il volano per far crescere e radicare la Costituente dei Beni Comuni
Monica Sgherri Capogruppo di Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra – Verdi in Consiglio Regionale della Toscana
Stefano Cristiano Segretario Regionale Rifondazione Comunista – FdS
Liberazione” di giovedì 8 dicembre
SEL contro la concessione a Acque spa
Apprendiamo dal sito dell’ATO 2 basso valdarno che relativamente al territorio della Provincia di Lucca, il solo Comune di Villa basilica ha partecipato allo scempio di democrazia che si è perpetrato prolungando la concessione al gestore ACQUE spa al 2026, rivedendo piano di ambito e tariffario, il tutto in disprezzo delle più elemnetari regole di democrazia, all’oscuro dei cittadini e dei consigli elettivi , i palese rigeTto della volontà popolare espressa attraverso il referendum del 2010 in materia di servizio idrcio e remunerazione del 7% garantito del capitale investito da parte del gestore del servizio.
La presenza del Comune di villa Basilica, pressochè ininfluente sull’esito del voto, lo 0,25%…; rappresenta un pessimo segnale da parte di un Sindaco che svogle contemporaneamente il ruolo “protempore” di capogruppo per il Partito Democratico in Provincia di Lucca solamente in ragione del diktat di un preciso sistema di potere radicato all’interno del Partito Democratico . SEL prende atto del significato politico ed umano di questo comportamento improntato dalla sunbalternità politica e morale,dalla ricerca di visibilità personale di chi stà per perdere il ruolo di direzione politica in Provincia a causa dei quanto deciso dal Governo Monti e da una idea della politica che siamo certi il popolo Italiano e gli elettori sapranno e vorranno cancellare con il libero esercizio del diritto di voto”.
Sinistra Ecologia e libertà Circolo della Piana
14 Dicembre 2024