Sel, Fds e Idv dicono no ai nuovi inceneritori: "Non ne abbiamo bisogno: devono cambiare le modalità di gestione"

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Sel, Fds e Idv dicono no ai nuovi inceneritori: "Non ne abbiamo bisogno: devono cambiare le modalità di gestione"

“Dobbiamo tendere verso i ‘rifiuti zero’, innescando processi culturali per liberarci dalla moderna schiavitù del consumo”.
Sel, Fds e Idv delle province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara chiedono una svolta nel sistema di gestione dei rifiuti in Toscana e dicono no a nuovi inceneritori.
E soprattutto chiedono “una strategia culturale complessiva: ‘verso rifiuti zero’, che rivoluzioni la modalità di raccolta dei rifiuti e inneschi processi culturali per liberarci dalla moderna schiavitù del consumo e dall’inciviltà dell’usa e getta”.
In un documento unitario i partiti sottolineano che “l’attuale sistema è totalmente deresponsabilizzante”, e giudicano un “passo avanti” l’ultima “bozza di proposta di Piano interprovinciale sui rifiuti” anche se poi lo contestano sulla parte relativa agli impianti proprio perché non tiene conto della riduzione della produzione di rifiuti indicata in premessa con l’incentivazione di “comportamenti più responsabili”.
“Questo piano – affermano Sel, Prc e Idv – è ancora prigioniero della vecchia cultura novecentesca, perché é l’esatta proiezione della situazione esistente ai prossimi vent’anni. Noi diciamo no alla realizzazione di nuovi inceneritori semplicemente perché, con una nuova moderna politica di gestione dei rifiuti, nel prossimo futuro, non ne avremo più bisogno. Il piano ignora completamente le innumerevoli esperienze consolidate in Italia e in Toscana che dimostrano inequivocabilmente che la generalizzazione delle raccolte differenziate domiciliari hanno l’effetto benefico di ridurre considerevolmente la produzione dei rifiuti.
L’unico modo per ridurre la produzione dei rifiuti è quello di mettere a sistema la raccolta differenziata porta a porta entro il 2016, estesa a tutto il territorio dell’Ato Costa creando in questo modo oltre mille posti di lavoro con investimenti di gran lunga inferiori rispetto a quelli previsti nel piano attuale.” Infine, Sel, Idv e Prc ritengono “inaccettabile politicamente e legalmente, spostare arbitrariamente, come se niente fosse, di 8 anni l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata: un ambito interprovinciale nella sua pianificazione non può ignorare completamente questi fondamentali riferimenti normativi e continuare a prevedere nel Piano sistemi di raccolta integrati misti è un errore imperdonabile”.
Fonte: ANSA
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