TuttoBio 2014: i giovani protagonisti dell’edizione numero 20

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TuttoBio 2014: i giovani protagonisti dell’edizione numero 20

tuttobio2014-210x300Vent’anni sono il tempo di una generazione, bastano per diventare adulti, per la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra. Uscito per la prima volta nel 1994, TuttoBio festeggia 20 anni, e lo fa dedicando l’annuario 2014 ai giovani che lavorano nel biologico: alle nuove leve che, grazie al cambio generazionale in corso in un settore dinamico e in grande cambiamento, stanno subentrando a nonni e genitori al timone delle aziende.
C’è per esempio Maria Girolomoni, 23 anni, figlia di Gino, fondatore del marchio Alce Nero, poi Montebello, che oggi si occupa dell’agriturismo di Isola del Piano. “Sono cresciuta mangiando bio e mentre mangiavo ascoltavo dai miei genitori, Gino Girolomoni e Tullia Romani, pionieri del biologico in Italia, quelle che erano le battaglie dell’agricoltura biologica”, racconta.
Spesso l’arrivo di una nuova generazione ha portato nelle aziende un profondo rinnovamento: in diversi casi si è passati al biologico, in altri gli orizzonti si sono ampliati. Vedi la storia di Aldo e Micaela Bongiovanni, 31 e 33 anni: “Abbiamo ereditato il mulino da nostro padre dieci anni fa, cambiando praticamente tutto: dall’acquisto della macina in pietra alla scelta di produrre e vendere solo farine e prodotti biologici, fino all’apertura di un negozio on-line”. Oppure quella di Fabio Solighetto, 33 anni, che ha lasciato il suo lavoro per continuare e rinnovare l’attività dei genitori: “Lavoravo come export manager, quando i miei genitori hanno deciso di chiudere il loro bar gelateria.  Così nel 2006 abbiamo dciso di rilevare l’attività con mia sorella Monia e suo marito Alessandro, che hanno lasciato i loro lavori di responsabile comunicazione e consulente finanziario. E l’abbiamo reinventata puntando sul gelato biologico, sui piccoli produttori bio, sulle co-produzioni”. E ancora Francesco Consoli, 34 anni, che dopo sette passati nel settore della consulenza finanziaria è passato all’azienda di famiglia, importatrice degli zuccheri biologici Panela, puntando sull’internazionalizzazione: “Volevo avviare una mia attività imprenditoriale nel campo dell’alimentazione. Ma che senso aveva mettere insieme una nuova azienda? Meglio far crescere quella già esistente”.
Anche i dati raccolti, come ogni anno, nelle pagine in testa all’annuario, raccontano, al pari delle venti storie, di un settore dinamico, con importanti risultati raggiunti e significative prospettive di crescita davanti. Quest’anno i curatori Achille Mingozzi e Rosa Maria Bertino hanno voluto tracciare un bilancio decennale, prendendo in considerazione il periodo 2004-13 in cui il biologico è arrivato in modo significativo sugli scaffali dei supermercati e in molti hanno scoperto un nuovo modo di produrre e consumare. Sono gli anni in cui sono letteralmente esplosi i gruppi d’acquisto (+ 508%), passando da 146 nel 2004 a 887 nel 2013. A grande distanza ma in linea con una tendenza di acquisto e consumo che privilegia esperienze e relazioni insieme ai prodotto, è l’aumento delle aziende agricole con vendita diretta: +140% , passate in dieci anni da 1.184 a 1.837. Buone performance si registrano anche per i negozi on line, più che raddoppiati (+123%, passando da 66 a 147) e per gli agriturismi e le mense scolastiche, con un tasso di crescita che supera il 100% in dieci anni. Anche i ristoranti biologici aumentano: +92% dal 2004, erano 182, oggi sono 350. I negozi, realtà già consolidatà, sono cresciuti del 24%, i mercatini del 33%. In questi ultimi casi l’impressione è che ad aumentare non sia la quantità ma la qualità: fiere e punti vendita offrono sempre più prodotti particolari, magari anche a filiera corta, o di specie rare. E’ il caso dei mercatini della biodiversità: sono più di 20, e vi si possono trovare antichi semi, frutti e animali dimenticati.
Dietro a questi numeri c’è un cambiamento culturale in corso: “Sorretti da passione, impegno ed entusiasmo, gli imprenditori bio diventano sempre più spesso anche operatori sociali, sovente coinvolti nelle proprie comunità locali, dove assumono ruoli di riferimento”, scrive Fabio Gavelli nell’introduzione. Una nuova generazione di imprenditori sta crescendo, per le comunità e i territori si aprono nuove prospettive. “Produciamo alimenti biologici di qualità, ma non basta lavorare la terra, occorre anche coltivare le coscienze“, raccontano Simona Giancotta e Domenico Fazzari, 35 e 40 anni, che in collaborazione con Libera in Calabria hanno fondato la cooperativa Valle del Marro.
Veronica Ulivieri – Greennwes