Diossine fuori norma trovate a Scarlino

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Diossine fuori norma trovate a Scarlino

sforamenti inceneritore scarlinoIntervento di Roberto Barocci Forum Ambientalista Grosseto
Scarlino: “Il superamento delle concentrazioni di diossine registrato in questi giorni a Scarlino non ci sorprende. Infatti, avevamo segnalato la presenza fuori norma di questi inquinanti alla Amministrazione provinciale e agli organi di controllo”, esordisce Roberto Barocci-Forum Ambientalista di Grosseto.” Questi però hanno fatto finta di non capire e hanno addebitato il superamento dei limiti di legge, già registrato da Arpat nel maggio 2011 per le diossine e furani scaricati in mare da Scarlino Energia, alle “precedenti attività” realizzate in zona. Non potendo questa volta risalire agli Etruschi, gli Enti locali avevano allora dato la colpa alle più recenti attività industriali del secolo scorso. Questa giustificazione si dimostra una scelta di comodo, sicuramente priva di documentazione valida, scientifica e tecnica, poiché non è stata mai autorizzata o risulta esercitata nell’area industriale di Scarlino una attività che potesse bruciare ad alte temperature le sostanze organiche contenenti Cloro, condizioni necessarie per la produzione di quella famiglia di diossine, indicatrice della combustione dei rifiuti urbani, trovata nel canale di ritorno al mare. Ha scritto a proposito di quelle diossine, già registrate fuori norma a Scarlino, il prof. Paolo Rabitti, noto in tutta Italia per il suoi contributi preziosi alla Magistratura che ha potuto condannare i responsabili di danni alla salute da Porto Marghera a Brindisi, da Napoli a Mantova…, incaricato dalla Giunta del Comune di Follonica di presentare opposizioni alle autorizzazioni della Provincia:“…Quanto sopra ci permette affermare che il supero degli standard di qualità e dei limiti fissati per i terreni dal citato Dlgs 152/06 per la concentrazione di diossine e furani che si riscontra immediatamente a valle dello scarico dell’impianto di trattamento acque dell’inceneritore, e` dovuto alla nuova attività di incenerimento di combustibile derivato dai rifiuti urbani che quindi provoca sicuramente un danno all’ambiente”, continua Barocci.” Il Consiglio di Stato su tale questione ha poi dato ragione al prof. Rabitti e ha respinto le asserzioni dell’ARPAT, della Provincia e di Scarlino Energia nel precedente Ricorso amministrativo da noi vinto. Quelle argomentazioni del prof. Rabitti le abbiamo ripresentate nel nuovo Ricorso e nelle Osservazioni contrarie al rilascio della ennesima autorizzazione, che la Provincia di Grosseto ha voluto dare all’esercizio di quegli impianti rimasti sostanzialmente invariati. Nonostante le concordi Sentenze sia del TAR Toscano, sia del Consiglio di Stato, la Provincia di Grosseto ha riformulato nuove autorizzazioni in totale disprezzo delle Sentenze dei Tribunali italiani. Oggi la Provincia, anziché rallegrarsi per l’efficienza di Scarlino Energia, dovrebbe chiedere agli imprenditori agricoli e agli operatori turistici se le sue scelte, giudicate illegittime dai Tribunali, sono un contributo positivo alla promozione economica del Golfo di Follonica e dovrebbe chiedere scusa-conclude Barocci- a tutti per la scarsa tutela della salute dei cittadini”.