Rifiuti elettronici, ora si riciclano carte di credito e stufe a pellet

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Rifiuti elettronici, ora si riciclano carte di credito e stufe a pellet

Dal 15 Agosto un nuovo regolamento. La raccolta nel 2017 è cresciuta del 37 per cento. I consorzi: “Il settore può offrire altri 15 mila posti di lavoro”. L’obbligo del ritiro da parte dei grandi negozi
Tra i rifiuti elettronici che si possono recuperare, ora, ci sarà anche la carta di credito (con il suo microchip color oro). Poi le biciclette elettriche, le prese elettriche multiple, le apparecchiature per il movimento di cancelli e tende, le serrature elettriche, cavi, stufe a pellet (ad accensione elettrica, appunto). Dallo scorso 15 Agosto si è allargato il bacino di recupero dei rifiuti elettronici, come indicato dalla Direttiva europea e da due successive leggi nazionali. Uno dei principi cardine degli accordi in tema di Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) è la responsabilità del produttore, che sempre più deve orientarsi su materiali riciclabili e deve farsi carico dell’oggetto non più utilizzabile.
Come ricorda l’associazione consumatori Aduc, i rifiuti delle apparecchiature elettroniche inferiori a 25 centimetri possono essere consegnati ai negozi specializzati con una superficie superiore a 400 metri quadrati, senza obbligo di acquisto: è il cosiddetto uno contro zero, possibile dal 2016. Uno dei grandi consorzi italiani nella gestione dei Raee, Ecodom, ha rivelato che il 75 per cento degli italiani non conosce questa opportunità: i negozi di elettronica sono obbligati a ritirare un apparecchio che non funziona, anche se l’oggetto non è stato acquistato da loro. Chi lo consegna non è obbligato, tra l’altro, ad alcun nuovo acquisto.
Un altro consorzio, Remedia, ha certificato il buon andamento della raccolta elettronica nelle ultime stagioni. Nel 2017 è stato, per quanto riguarda il consorzio Remedia, pari a 92 mila tonnellate, il 37 per cento in più rispetto all’anno precedente, il 400 per cento in più nell’arco di dieci anni. Otto rifiuti su dieci sono di natura domestica, a dimostrazione di quanto sia importante la crescita di consapevolezza dei singoli cittadini. Il consorzio stima che – con le nuove regole di Ferragosto – potranno essere creati 15 mila posti di lavoro in più e risparmiati 1.250 milioni di euro nell’acquisto di materie prime.
Il consorzio (senza fini di lucro) Ecolight, ancora, ha stipulato accordi con FederlegnoArredo per assicurare alle 2.200 industrie del legno, del sughero, del mobile, dell’illuminazione e dell’arredamento il ritiro dei rifiuti elettronici che, prima di Ferragosto, potevano essere smaltiti per vie normali.di CORRADO ZUNINO