"Dalla Toscana no al rigassificatore" di Eugenio Baronti

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UN NO COERENTE AL RIGASSIFICATORE DI ROSIGNANO PER AVVIARE LA TRANSIZIONE VERSO UN NUOVO SISTEMA ENERGETICO
 
Ho letto sulle cronache di questi giorni molte reazioni  rispetto alla decisione della Giunta Regionale  di dare parere negativo al rigassificatore di Rosignano. Mi ha profondamente stupito e rammaricato vedere   pezzi consistenti del PD e soprattutto della CGIL guidare il fronte dell’opposizione e della polemica.
 
In questi ultimi anni non si è fatto altro che parlare ed organizzare convegni sulla necessità di intraprendere con determinazione la via della sostenibilità per riconvertire, diversificare e riqualificare il nostro modello e sistema produttivo. Non sono un massimalista, non pretendo tutto e subito, sono consapevole che questo processo di riqualificazione e riconversione ecologica sarà un processo difficile e necessariamente graduale, un percorso difficile anche pieno di ostacoli. Il parere negativo della Giunta  non è una decisione avventata, presa in virtù di un ricatto politico delle forze della sinistra, è una decisione giusta e coerente con le scelte strategiche e la programmazione della regione Toscana, in primo luogo il Piano energetico regionale, tra l’altro approvato da tutta la maggioranza, che prevede per la Toscana un solo gassificatore, quello di Livorno.
Un nuovo sistema energetico ecosostenibile è la grande sfida che abbiamo di fronte, è sicuramente  uno dei pilastri su cui possiamo riconquistare competitività ed evitare il declino, allora non è più tempo di continuare a dircelo nei convegni, bisogna cominciare a farlo concretamente, e quindi, è del tutto naturale, oltre che urgente,  partire con determinazione con il processo di  transizione verso un nuovo sistema energetico con tempi  certi e ragionevoli per liberarci progressivamente  dalla dipendenza dei combustibili fossili inquinanti e sempre meno disponibili nel prossimo futuro. Il Metano, “ci può dare una mano” in una prima fase di questo processo di transizione, ma è  un  combustibile non rinnovabile ed esauribile anche se ha livelli di prestazioni ambientali decisamente migliori degli altri combustibili fossili.
Una cosa è dire utilizziamo anche il metano per una fase intermedia, altra cosa è trasformare la toscana in una piattaforma di distribuzione in tutto il paese di una quantità di gas enorme ben oltre i nostri fabbisogni. Ricordo che in Toscana è già previsto il  gasdotto di Piombino e un rigassificatore a largo di Livorno. Questo è più che sufficiente, anzi,  basta e avanza, perché il nostro piano energetico è centrato sulle specificità e le diverse vocazioni territoriali della nostra regione e prevede un sistema integrato di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, dal sole, al vento, all’acqua, alla geotermia, ai sistemi di pompe di calore che utilizzano le falde geotermiche sotterrane a bassa e bassissima entalpia. Come Regione stiamo finanziando progetti di ricerca e di trasferimento tecnologico per realizzare e sperimentare nuove tecnologie innovative sia quelle eoliche, che utilizzano le correnti ad alta quota, sia nuovi sistemi di produzione di energia dal sole con nuovissime tecnologie fotovoltaiche. In questi settori è prevedibile in tempi brevi nuove soluzioni tecnologiche fortemente innovative e più efficienti. Il futuro è questo. Ma insieme a questo bisogna urgentemente iniziare a chiudere i rubinetti dello spreco energetico. Infatti, nel risparmio, abbiamo la più grande fonte di energia disponibile che invece di utilizzarla continuiamo a disperderla. Un solo esempio: il nostro sistema edilizio nel suo complesso assorbe il 42% dell’energia prodotta ed emette  il 50% circa di emissioni in atmosfera; i nostri edifici in media consumano 170/180 kwh al mq/anno, in Germania solo 60 Kwh mq /anno. Questo nostro paese non può essere competitivo con queste cifre pertanto, il percorso della sostenibilità deve cogliere questa opportunità: perseguire obiettivi di ecoefficienza energetica del sistema edilizio attraverso processi di riqualificazione dell’edificato  esistente per ridurre le emissioni in atmosfera, ridurre i consumi di energia,  migliorare la qualità della vita ed abbattere i costi della bolletta energetica delle famiglie e del paese. In questo processo di transizione verso la sostenibilità possiamo promuovere e sviluppare nuove conoscenze, competenze, professionalità, nuova imprenditoria, recuperare  migliaia di posti di lavoro e produrre nuova ricchezza sociale. Per promuovere innovazione bisogna però  vincere le resistenze dei tanti conservatori, di tutti coloro che parlano sempre di innovazione ma poi non fanno altro che riproporre le solite soluzioni e non hanno il coraggio di cambiare niente.
EUGENIO BARONTI ASSESSORE REGIONE TOSCANA
www.eugeniobaronti.it