Ci sarà la cucina biologica nell’ostello di Capannori a Vorno

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Ci sarà la cucina biologica nell’ostello di Capannori a Vorno

La struttura riaprirà sotto le gestione delle cooperative Peperosa e Solidando Prezzi popolari (da 19 euro a notte) per attirare il cosiddetto turismo verde
Proseguono i lavori sul condotto pubblico a Marlia. Ieri è entrata in funzione la draga, che provvederà a ripulire il fondo. Un milione di euro il costo degli interventi. Prevista anche la ricalibratura e la messa in sicurezza del corso d’acqua di Arianna Bottari wVORNO Cucina biologica, collaborazione con i Gas, i Gruppi di acquisto solidale, un occhio di riguardo al commercio equo e solidale. Sono questi gli ingredienti principali della ricetta della Cooperativa Peperosa per rilanciare l’ostello di Vorno. La cooperativa gestirà la struttura insieme ad un’altra cooperativa, la Solidando di Lucca. Antonella Romanini, una delle tre socie della cooperativa Peperosa di Montecarlo, non sa ancora quando l’ostello riaprirà, ma le idee che vorrebbe realizzare sono molte. Le sue parole trasmettono energia e questo è proprio quello che serve ad una struttura (pubblica) che non è mai decollata per traversie varie. Ora, il grande momento sembra essere quasi arrivato. «Ancora non sappiamo quando potremo aprire, ci sono dei termini ben precisi da rispettare, ma c’è comunque stata l’aggiudicazione definitiva. Per stipulare il contratto dovremo attendere almeno 35 giorni dal giorno dell’aggiudicazione – spiega Romanini -. Speriamo che tutto sia pronto in marzo. Certo, poi ci sarà da dare una bella pulita e da prepararci. Per quanto riguarda il ristorante, vorremmo puntare su prodotti locali, biologici. Riteniamo molto importante la collaborazione con i Gruppi di acquisto solidale e con il commercio equo e solidale. Inoltre, speriamo in futuro di poter aprire alla collaborazione con l’Allegra Brigata (l’associazione lucchese che sta divenendo un grande punto di riferimento per i ragazzi disabili della Lucchesia, ndr), magari per inserirli gradualmente nel mondo del lavoro». Per quanto riguarda, invece, il genere di turisti a cui rivolgersi, Antonella Romanini rimane aperta a tutte le possibilità. «Chiaramente ci rivolgeremo prettamente ad un tipo di turismo familiare e per piccoli gruppi, viste le caratteristiche delle nostre stanze. Ci piacerebbe concentrarci sul turismo verde, anche perché questa zona offre moltissime possibilità in questo senso. Basta pensare ai monti Pisani e alla sentieristica da poco risistemata, ma anche alle colline della zona nord, alla nostra campagna, con tutti i prodotti tipici. Sarà fondamentale la collaborazione con il Comune di Capannori, per pubblicizzare al meglio la nostra attività». Insomma, per le tre socie della cooperativa Peperosa l’ostello di Vorno ha grandi potenzialità, soprattutto sarà alla portata di tutti, con le tariffe che partiranno da 19 euro a notte, colazione compresa. Per un pasto, basteranno 10 euro. La struttura è stata ricavata nell’ex scuola elementare del paese grazie a fondi comunali e regionali. Ha un totale di 12 posti letto, con servizi igienici. Particolare attenzione, in fase di ristrutturazione, è stata dedicata all’abbattimento delle barriere architettoniche. Era stato dato in gestione per la prima volta due anni fa, ma gli affari non erano decollati. Poi un lungo periodo di silenzio e due bandi. Il primo era saltato. Il secondo aveva visto una prima aggiudicazione temporanea (all’Arci di Lucca), poi revocata. Infine, l’aggiudicazione definitiva alle cooperative Peperosa e Solidando.
Arianna Bottari – Tirreno