Sel Toscana sulla difesa dei Servizi pubblici dopo il Referendum

Home Acqua Sel Toscana sulla difesa dei Servizi pubblici dopo il Referendum
Sel Toscana sulla difesa dei Servizi pubblici dopo il Referendum

Ordine del Giorno SEL Toscana su Documento Regione Toscana di Riorganizzazione Ato acqua e rifiuti.
Il 12  e il 13 giugno 2011, 26 milioni  di italiani hanno fatto una scelta molto chiara: l’acqua è un bene comune e non può avere alcuna rilevanza economica perché NON E’ UNA MERCE.
Oggi con l’attuale Governo non è pensabile che si approvino norme coerenti con la vittoria referendaria. Infatti, con la manovra finanziaria, nella L.138 dell’agosto 2011, sono stati introdotti provvedimenti (peraltro approvati con il voto di fiducia) che annullano il risultato politico del primo quesito referendario reintroducendo i processi di liberalizzazione e privatizzazione per tutti servizi pubblici locali (trasporti compresi) già previsti dall’ex art. 23bis. Il servizio idrico è stato escluso da questa applicazione ma sarà necessario verificare i reali effetti della manovra finanziaria su tutti i SPL.
La normativa vigente prevede la soppressione degli Ambiti territoriali entro il 31 dicembre 2011. Le regioni quindi devono approvare una legge di riorganizzazione degli Ato sia per l’acqua che per i rifiuti. La Regione Toscana ha elaborato un Documento preliminare in preparazione della legge di riorganizzazione Ato, che risulta una mera semplificazione e riorganizzazione (per niente condivisibile)  degli strumenti di programmazione e controllo, ignorando del tutto il referendum.
SEL  chiede con forza alla regione Toscana che   nel  quadro della Governance del Servizio idrico integrato, si introducano strumenti e modalità per rispondere alla volontà di 1.700.000 cittadini che hanno scelto la strada della ripubblicizzazione .
E’ necessario non tradire la volontà dei cittadini. La legge della Puglia e le scelte del comune di Napoli non dovranno essere episodi isolati.
Aprire il percorso verso la ripubblicizzazione in Toscana vuol dire rientrare in possesso delle quote dei privati e costituire aziende di diritto pubblico. La costituzione di un Ato unico regionale non deve sottintendere, in questa fase, la possibilità né di unificare le gestioni né di allineare le scadenze delle concessioni verso l’ultima (richiesta fatta tra l’altro da Cispel in questi giorni).  Chiediamo al Presidente Rossi di fare una scelta politica coerente e coraggiosa per ripensare e cambiare quel modello di gestione del SII adottato più di 15 anni fa, per  procedere alla  ripubblicizzazione.
Oggi è necessario rafforzare il ruolo di indirizzo e programmazione degli EELL e delle assemblee elettive senza prevedere deleghe e sovrastrutture organizzative che allontanano da un diretto coinvolgimento dei comuni stessi, così come fotografa l’esperienza di questi anni.
SEL si pone l’obiettivo di valorizzare, rafforzare o costruire una rete di aziende di diritto pubblico senza finalità di lucro, efficienti ed integrate per  garantire a tutti l’accesso all’acqua senza distinzioni di censo o stato sociale e senza assoggettarlo a ragioni di mercato. E’ necessario approvare appena possibile, con un nuovo governo nazionale, una nuova legge nazionale sulla risorsa idrica da tutelare e difendere come diritto alla terra.  Proponiamo di accogliere la proposta fatta dalla commissione Rodotà di riformulare una nuova categoria dei beni pubblici includendo fra i beni comuni l’acqua.
Approvato all’unanimità dall’assemblea regionale SEL Toscana
del 29 ottobre 2011