Sentenza del Tar sugli inceneritori: anche i comuni limitrofi posso fare ricorso

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Inceneritore di Trento: ecco la sentenza del Tar
Eleonora Santucci
I Comuni possono impugnare gli atti dei comuni limitrofi come quelli che approvano la realizzazione di impianti di combustione con recupero energetico per i rifiuti solidi urbani e degli speciai assimilati. Perché tali impianti possono avere delle ricadute sull’ambiente e sulla qualità della vita sul territorio comunale limitrofo o vicino.
Lo afferma il Tar di Trento che, nonostante dia ragione (nel merito della questione) al Comune di Trento e alla Provincia, riconosce tale legittimità al Comune di Lavis e Comune di Mezzocorona.
E questo perché il primo, confinante con Trento e il secondo non lontano e interessato da un vento dominante (“Ora del Garda”), hanno un interesse qualificato alle modalità di costruzione e di gestione di un impianto che potrebbe immettere in atmosfera fumi potenzialmente nocivi, i quali potrebbero raggiungere anche quei territori.
In generale i Comuni sono riconosciuti come titolari di una situazione rappresentativa degli interessi radicati nel proprio territorio che fanno capo ad una circoscritta e determinata popolazione residente. Il Comune è dunque portatore di un interesse pubblico differenziato e qualificato tale da poter intervenire contro gli atti che potrebbero essere lesivi di tale interesse.
Possono dunque agire in tribunale anche se non è detto che il risultato sia a loro favore. Nel caso specifico infatti il Tribunale non annulla i provvedimenti del comune di Trento e non perde l’occasione per puntualizzare determinate prescrizioni.
Per esempio, in riferimento agli atti di indizione di una gara per la progettazione, realizzazione e gestione di un impianto di combustione, con recupero energetico, di rifiuti urbani, afferma che non è contraddittoria la prescrizione dell’impiego di Bat (acronimo di “best available techniques”, ovvero le migliori tecniche attualmente disponibili) già collaudate in almeno tre impianti esistenti in Europa. Perché “la scelta rappresenta un giusto contemperamento tra l’esigenza di impiegare le tecnologie più avanzate e quella di avere la garanzia che esse siano affidabili nel tempo e non lo siano soltanto teoricamente, ma siano state già proficuamente in uso in impianti esistenti”.