Il Ministero dello Sviluppo Economico sceglie Capannori come modello per la gestione dei rifiuti

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Il Ministero dello Sviluppo Economico sceglie Capannori come modello per la gestione dei rifiuti

Problemi nella gestione dei rifiuti? Ci pensa Capannori. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha scelto il Comune di Capannori per insegnare ad alcuni enti locali della Sicilia, Campania, Puglia e Calabria come ottenere risultati migliori dalla raccolta differenziata, incrementando la quantità dei materiali che vengono recuperati e diminuendo gli scarti prodotti dalle famiglie.
Una squadra di tecnici esperti, coordinati dal Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori, effettuerà una formazione specifica al personale degli altri Comuni sotto gli aspetti operativi e gestionali. In più seguirà passo passo l’avvio e l’evoluzione di specifici processi, quali, ad esempio, la raccolta “porta a porta”. Tutto questo prenderà avvio nei prossimi mesi nell’ambito del progetto “Agire por 2007 – 2013” promosso dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero grazie al Fondo europeo di sviluppo regionale grazie al quale il Comune otterrà uno specifico finanziamento. E’ la prima volta che Capannori viene contattato da un importante organo amministrativo dello Stato per le buone pratiche ambientali.
“E’ un onore per noi essere individuati dal Ministero dello Sviluppo Economico per condividere le nostre competenze con altre realtà del Paese – afferma il sindaco, Giorgio Del Ghingaro -. Si tratta di un prezioso riconoscimento per il lavoro che abbiamo svolto dal 2005 fino a oggi per trasformare in risorsa ciò che prima veniva gettato, salvaguardando le risorse naturali. E’ stato un percorso dove al centro è stata messa la partecipazione della popolazione, che è diventata protagonista di una vera e propria rivoluzione culturale. Si tratta di un processo che, accanto alla raccolta ‘porta a porta’, grazie alla quale raggiungiamo una percentuale pari all’82% con punte del 90% nelle frazioni dove stiamo sperimentando la ‘tia puntuale’, vede anche altre pratiche concrete per la riduzione ‘a monte’ dei rifiuti quali il Centro del Riuso, la riqualificazione delle fonti della Via dell’acqua, i detersivi alla spina e i pannolini ecologici”.
“Costruire un così grande cambiamento a Capannori- afferma l’Assessore all’Ambiente e ala Partecipazione Alessio Ciacci- insieme ai cittadini è stato un grande risultato, premiato dai dati di un’esperienza di successo ma anche da questi continui e sempre maggiori riconoscimenti a livello nazionale e non solo. La strada da fare per costruire sostenibilità e partecipazione è ancora lunga ma vogliamo migliorarla sempre sia con i molti contributi della cittadinanza, sia con il continuo confronto con altre esperienze di comuni interessati a condividere esperienze come sarà ancor più nei prossimi mesi grazie a questo importante progetto”.
Le amministrazioni con le quali verrà effettuato quello che può essere definito un gemellaggio tecnico-operativo sono ancora in fase di individuazione. E’ probabile, però, che vengano scelti due o tre Comuni che hanno aderito alla strategia “Rifiuti Zero” che, in tutta Italia, è stata adottata da 72 amministrazioni comunali (Capannori fu la prima) per un totale di 2 milioni e 230 mila abitanti.
Capannori ha già all’attivo molti contributi in Italia per le buone pratiche di gestione dei rifiuti, come testimoniano gli incontri periodici che vengono svolti con altre amministrazioni sul tema, ma è la prima volta che viene incluso in un progetto su scala nazionale.