Capannori scrive alla Lavazza

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LETTERA APERTA ALLA LAVAZZA
Spettabile Lavazza
Dal giugno 2010, il Comune di Capannori ( Lucca, popolazione 46.000 abitanti e sede del distretto cartario più importante d’Italia) ha promosso il progetto “Passi concreti verso rifiuti zero”fondato sulla costituzione del CENTRO RICERCA RIFIUTI ZERO.
Tale Centro di Ricerca, dotato di un team operativo e di un Comitato Scientifico presieduto dal professor Paul Connett, ha lo scopo di STUDIARE la composizione del RIFIUTO RESIDUO “a
valle” di raccolte differenziate che hanno raggiunto la media (certificata dalla Regione Toscana) dell’81%. A partire dallo scorso luglio il team operativo del Centro di Ricerca al cui interno operano sia esperti di gestione dei rifiuti che progettisti sono stati effettuati diversi sopralluoghi presso la stazione di trasferimento dei rifiuti del comune dove viene conferito il “rifiuto non riciclabile”. Attraverso questi sopralluoghi condotti in collaborazione con il soggetto gestore ASCIT si è riscontrato una grande quantità di CAPSULE DA CAFFE. In merito il soggetto gestore ci ha confermato che l’indicazione che viene data alle utenze circa la gestione di tale imballaggio è quella della collocazione nel contenitore del “residuo” da inviare a smaltimento in quanto trattasi di plastica parzialmente contaminata dalla residua polvere di caffè.
Poiché il comune di Capannori nel 2007 è stato il primo in Italia ad approvare una DELIBERA
RIFIUTI ZERO entro il 2020 collocandosi tra le numerose municipalità che a livello internazionale (soprattutto in California ed in USA cosi’ come in Canada, Australia, Sud America ed adesso anche in Europa) perseguono questo obiettivo; poiché, altresi’ la RD nel comune raggiunge livelli ottimali che testimoniano un alto livello responsabilizzazione dell’intera comunità APPARE DI ESTREMA ATTUALITA’ E NECESSITA’ ACQUISIRE LA COLLABORAZIONE DELLE IMPRESE PRODUTTRICI. Tanto più se la conseguenza dei loro prodotti è rappresentata da scarti non aventi alcuna alternativa alle operazioni di smaltimento.
Per questo il CENTRO DI RICERCA ha aperto un “caso studio” su questa tipologia di imballaggio muovendo dalla constatazione DI UN ERRORE DI PROGETTAZIONE DELLO STESSO (vedi
su http://www.rifiutizerocapannori.it/documenti/finish/5/22.html le slides della presentazione del progettista del Centro Ricerca Luca Roggi) per aprire senza alcun spirito polemico un “percorso condiviso” per un suo “ripensamento” in grado di superare le “criticità” attualmente evidenziate dai sopralluoghi . Già, nel corso di un seminario nazionale tenutosi a Capannori il 20-21 novembre scorsi è stato avanzato un “ventaglio” di ALTERNATIVE a cui, cortesemente, VORREMMO COINVOLGERVI considerando anche la necessità da parte dei produttori di avviarsi sempre più nella direzione di farsi carico dei propri prodotti dalla “culla alla tomba”.
In questo percorso di RESPONSABILIZZAZIONE risiede o meno la possibilità di vincere la
“sfida della sostenibilità ambientale” a cui tutti (cittadini, imprese e enti pubblici) siamo chiamati a rispondere. Una disponibilità vostra ad aprire un confronto costruttivo sarebbe di grande rilevanza non solo per contribuire a risolvere una “criticità” relativa ad una corretta gestione dei materiali di scarto ma anche per avviare un processo positivo nella applicazione di una RESPONSABILITA’ ESTESA DELLE IMPRESE legata a criteri di sostenibilità ambientale e di eticità .