La contromanovra di Sbilanciamoci: come recuperare 50 miliardi in 3 anni

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soldimondoLa campagna propone la tassa del 5 per mille sui patrimoni oltre 3 milioni di euro, pressione fiscale del 45% per i redditi sopra i 70 mila euro e del 49% oltre 200 mila, tassa al 23% sulle rendite, tassati diritti televisivi su spettacolo e pubblicità.
E’ possibile, era possibile fare diversamente: lo afferma la campagna Sbilanciamoci in merito alla manovra economica del governo appena varata, che “affossa ancora di più il Paese nella depressione” e “deprime le possibilità di ripresa dell’economia, fa pagare alla parte più esposta del paese il peso e le conseguenze di questa crisi”. Il pareggio di bilancio del 2014, prosegue il network, è una scelta politica di Tremonti tutta concentrata furbescamente nel 2013-2014, quando – speriamo – potrebbe esserci un altro governo a fronteggiare l’emergenza economica”. Con la sua contromanovra da 50 miliardi di euro in 3 anni che viene presentata stamattina,  Sbilanciamoci dimostra che fare diversamente è possibile. Ecco le misure in sintesi.
A proposito di politiche fiscali si propone la tassa sul del 5 per mille sui patrimoni oltre i 3 milioni di euro (“in questa crisi i ricchi non stanno pagando alcun prezzo”): ciò farebbe entrare nelle casse dell’erario una somma intorno ai 10 miliardi e 500 milioni di euro. Si propone inoltre una vera progressività del sistema fiscale: aliquota del 45% per i redditi sopra i 70 mila euro e del 49% oltre i 200 mila euro. Si potrebbero recuperare così 1 miliardo e 200 milioni che sarebbero soprattutto (per il 77%) a carico dei contribuenti al di sopra dei 200 mila euro annui. Ancora, le rendite: oggi è del 27% la tassa sugli interessi da depositi bancari, mentre gli interessi su obbligazioni, plusvalenze e rendimenti di gestioni individuali e collettive subiscono un prelievo di appena il 12,5%: si propone di unificare tutto al 23%, cosa che ci allinea all’Ue e che non fa ancora correre rischi di fughe di capitali. In questo modo sarebbe possibile ottenere almeno 2 miliardi di euro l’anno.
Altra proposta concreta è tassare i diritti televisivi per lo sport spettacolo (con aliquota del 5% sul totale dei diritti versati), usando i 40 milioni di euro all’anno che si libererebbero per finanziare lo sport per tutti e la costruzione di impianti pubblici polivalenti. Inoltre, tassare le automobili in base alla loro emissione di CO2, e non in base a cilindrata e cavalli fiscali: ciò colpirebbe progressivamente i veicoli più potenti ed ecologicamente inefficienti (come i Suv o i veicoli di vecchia immatricolazione) e le maggiori entrate derivanti da questo diverso modo della tassazione dei veicoli ammontano a 500 milioni di euro.
Infine, tassare la pubblicità: in un paese in cui gli investimenti pubblicitari sono circa 9 miliardi di euro, la proposta è di frenare i margini di profitto dell’intero comparto pubblicitario aumentando del 5% il prelievo sugli utili, con il duplice obiettivo di ridimensionarne l’invadenza e di drenare risorse da dedicare alla scuola e ad attività culturali per tutti. L’introito atteso è di circa 450 milioni di euro l’anno.
Fonte: Redattore Sociale
30 giugno 2011