Comieco dà il via a "RicicloAperto"

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Comieco dà il via a "RicicloAperto"

Comieco dà il via a RicicloAperto, gli open days delle aziende di recupero e riciclo di carta e cartone
Dal 19 al 21 aprile sarà possibile visitare le aziende, per capire meglio come funziona l’intero ciclo di recupero. L’iniziativa compie 12 anni, ma rimane necessaria: 7 italiani su 10 pensano che il nostro Paese sia a metà o in fondo alla classifica europea per riciclo di carta e il 25% non sa quanta se ne recupera
Le aziende di recupero e riciclo di carta e cartone aprono le porte ai visitatori e per tre giorni diventano musei un po’ speciali. Comieco, il Consorzio nazionale per il recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, rilancia RicicloAperto: dal 19 al 21 aprile, previa prenotazione (le modalità sono spiegate su Comieco.org), cittadini e studenti potranno vedere da vicino il ciclo industriale che va dalla raccolta fino alla produzione di nuovi prodotti con carta e cartone riciclati. All’iniziativa, organizzata da Comieco con la collaborazione di Assocarta, Assografici, Fise Unire, Fise Assoambiente, Federambiente, Anci e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, partecipano un centinaio di aziende distribuite su tutto il territorio nazionale.
«Secondo le nostre stime, in base alle prenotazioni che abbiamo già ricevuto, i visitatori quest’anno saranno circa 16.000», spiega il direttore generale del Consorzio Carlo Montalbetti. Un numero che conferma il successo dell’iniziativa. «Grazie alla partecipazione di tutti i segmenti della filiera – produzione cartaria, fabbricazione degli imballaggi, recupero e selezione dei materiali per il riciclo – in 11 anni RicicloAperto ha mostrato a oltre 300.000 cittadini e studenti come funziona il ciclo del riciclo di carta e cartone evidenziando il valore e l’importanza di un semplice gesto quotidiano come quello di fare la raccolta differenziata», spiega Comieco.
Un’iniziativa che continua a risultare necessaria per diffondere la conoscenza del settore, ancora superficiale e approssimativa in molte fasce di cittadini. Un’indagine realizzata ad hoc da Ipsos, infatti, mette in luce che, a dispetto dell’ottima performance del comparto del riciclo italiano, secondo in Europa solo alla Germania, non tutti i cittadini conoscono gli aspetti della questione.
L’indagine Ipsos
Il sondaggio è stato svolto su un campione rappresentativo di cittadini residenti in quattro aree che ospitano altrettanti distretti cartari: le province di Lucca, Frosinone, Salerno, e il territorio delle tre province venete Verona, Vicenza e Rovigo.
La prima questione significativa riguarda proprio la conoscenza dell’esistenza del distretto cartario stesso, che, spiega il presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli, «risulta molto disomogenea». In merito poi al riciclo di carta e cartone in Italia, ben 7 italiani su 10 pensano che il nostro Paese sia a metà o addirittura in fondo alla classifica europea dimostrando poca conoscenza sul tema (solo per il 4% del campione si trova al 1° posto mentre il restante 25% ci colloca correttamente tra i primi paesi in Europa). Inoltre, il 25% degli intervistati non ha idea della percentuale di carta che viene riciclata ogni anno in Italia.
Il riciclo di carta e cartone in Italia: un bilancio
Se l’industria del riciclo italiana è un’eccellenza al livello europeo, un ruolo importante è giocato dal riciclo di carta e cartone che nel nostro paese vale circa il 26% delle raccolte differenziate urbane.
Montalbetti traccia un affresco del comparto: «La filiera della produzione-riciclo di carta e cartone è cresciuta a ritmi importanti: le imprese sono oggi oltre 4.000 (140 produttori di materia prima, oltre 3.000 aziende produttrici di imballaggi, 250 aziende impegnate nei servizi di raccolta, oltre 700 operatori e piattaforme impegnati nel trattamento per il riciclo) e realizzano una produzione di 4,5 milioni di tonnellate di imballaggi immessi al consumo. Quello del riciclo di carta è insomma un settore che produce ricchezza e benefici ambientali oltre ad essere un’eccellenza a livello europeo: nel 2010, infatti, è stato recuperato e riciclato circa il 90% degli imballaggi immessi al consumo. Un risultato notevole soprattutto considerando che il tasso di riciclo medio europeo si attesta al 68,9%».
La raccolta differenziata nazionale, che non si era fermata nemmeno nel 2009 con la “gelata” dell’economia, nel 2010, spiega Comieco, si è attestata a oltre 3 milioni di tonnellate, a fronte delle 679.000 tonnellate che si raccoglievano quando il sistema consortile – con il decreto Ronchi – vedeva la luce nel 1997. Ma quali sono i benefici del riciclo di carta e cartone? In poco più di 10 anni, grazie alla raccolta differenziata si è evitata la formazione di 222 discariche e, solo nel 2010, si è evitata l’emissione di gas serra pari a 10,2 milioni di tonnellate (rispetto alle emissioni generabili in assenza di riciclo). In termini pratici, il riciclo di 1 tonnellata di carta e cartone consente il risparmio di 2 tonnellate di CO2.
L’impiego dei maceri nel settore cartario, sottolinea Comieco, è molto elevato e, in un paese come il nostro, storicamente scarso di materie prime, rende la filiera della raccolta-recupero di carta e cartone un comparto strategico per l’industria. Rispetto ai 9 milioni di tonnellate della produzione nazionale di carta e cartone, più della metà – 5,2 milioni di tonnellate, pari al 57% del totale – è basata infatti sull’utilizzo di macero proveniente da raccolta differenziata. Per produrre 1 tonnellata di carta occorrono circa 1,1 tonnellate di macero. I volumi più elevati di macero vengono utilizzati nella produzione di imballaggi, che impiegano l’85% dei consumi nazionali e presentano un tasso di utilizzo prossimo al 100%. A testimonianza dell’ormai consolidato ricorso ai materiali di recupero, nonostante la crisi industriale tuttora in atto, nessuna raccolta differenziata, e in particolare quella della carta, è stata costretta ad interrompersi per mancanza di un mercato delle materie prime seconde.
Buone notizie anche sul fronte della qualità della raccolta di carta e cartone, che ha conosciuto negli anni un progressivo miglioramento: la percentuale di impurità nella raccolta differenziata dei cittadini si è infatti abbassata al 2,6%, mentre quella delle imprese, detta selettiva, è pari allo 0,7%. Bene anche l’export di macero: è confermato il saldo
positivo sia in termini quantitativi – oltre 1,1 milioni di tonnellate esportate al netto delle importazioni – che monetari.
di Veronica Ulivieri