Plasmix, una novità dalla plastica

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Plasmix, una novità dalla plastica

Vi siete accorti che da qualche tempo il vostro comune vi ha chiesto di gettare i sacchetti di polietilene, le vaschette, i piatti di plastica e le pellicole per imballaggio nel sacco della plastica? Sì, nella plastica anziché nel sacco nero. E questo probabilmente grazie al progetto Pro-Plasmix.
Il plasmix è un materiale ricavato dalla selezione, trattamento e miscela industriale di plastiche eterogenee derivate dal riciclo di materiali che prima non venivano differenziati. Solo in Toscana, il plasmix è generato da un consumo di circa 15.000 tonnellate l’anno e rappresenta il 50% di tutte le plastiche provenienti dalla raccolta differenziata.
Ideato e coordinato nel 2009 da Pont-Tech, il Consorzio per la Ricerca Industriale e il Trasferimento Tecnologico di Pontedera, e Revet, azienda di raccolta, selezione e trattamento di materiali per il riciclaggio, il progetto ha ottenuto proprio il mese scorso un nuovo lasciapassare per il suo proseguimento.
Questa è la prima iniziativa in Italia volta a riutilizzare prodotti altrimenti gettati nelle discariche. Tali ‘ri-prodotti’ hanno la stessa resistenza di quelli tradizionali ma pesano meno! E inoltre, favoriscono la cosiddetta ‘filiera corta’. Vengono cioè raccolti, riciclati e ri-creati all’interno dello stesso ambito territoriale: il che significa minori distanze di trasferimento, minori costi di trasporto e minore impatto ambientale.
Sono di plasmix i bauletti porta-caschi e le pedane dei motorini della Piaggio, i pannelli fonoassorbenti della Società Autostrade, le persiane per le case mobili da campeggio e i prefabbricati di Shelbox, i profilati per l’arredo urbano, gli arredamenti da giardino e gli utensili di largo consumo come vasi e sottovasi, scope, palette e secchi di Utilplastic, già in distribuzione da un anno nelle filiali Coop della Toscana e della costa tirrenica.
L’obiettivo della seconda fase di ricerche del progetto sarà quello di studiare nuove famiglie plastiche da poter riconvertire in materiale plastico, così da arrivare ad un riutilizzo ancor più completo dei materiali di scarto.
Enrica Bartalotta TuttoGreen