Una nuova area naturalistica: il Lago di Bientina

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Una nuova area naturalistica: il Lago di Bientina

Consorzio di Bonifica Auser-Bientina, Comune di Bientina, Comune di Capannori e Provincia di Pisa, nella piazzetta antistante i locali parrocchiali di Castelvecchio di Compito hanno presentato il progetto in corso di realizzazione per una nuova area naturalistica. Il vicesindaco di Bientina, Alvaro Maffei; il Presidente del Consorzio di Bonifica Auser- Bientina, Ismaele Ridolfi; l’assessore all’Ambiente del Comune di Capannori, Alessio Ciacci ; il tecnico della Provincia di Pisa Iacono e per Legambiente Valdera, Luciano Carlotti hanno presentato lo stato dei lavori e il piano d’interveno.
Sono partiti da circa un mese i lavori per la realizzazione di un invaso cosiddetto “Laghetto di Bientina” nella zona del Padule in prossimità dell’ Oasi del Bottaccio nel Comune di Capannori, e dell’ Anpil  bosco di Tanali nel Comune di Bientina. Il Laghetto , in continuità con queste aree umide, contribuirà a formare un corridoio senza soluzione di continuità, habitat naturale per specie di uccelli e fauna autoctona. Il progetto fa parte di un più ampio intervento della Regione Toscana denominato ‘Lungo le rotte migratorie’ che dal 2001 in poi si prefigge di ricreare ambienti naturali idonei all’accoglienza e alla sosta degli uccelli migratori.
Questo nuovo intervento – dichiara l’Assessore all’Ambiente Alessio Ciacci – contribuisce a fare di questa area un punto d’eccellenza naturalistico e faunistico a livello nazionale. Insieme al parco comunale ANPIL al Bottaccio e all’area naturalistica riallagatasi naturalmente in località Gherardesca questo sistema naturalistico sta riacquisendo le caratteristiche storiche dell’area ed attraendo sempre più numerose specie di uccelli stanziali e migratori. Una ricchezza per la biodiversità e per la bellezza naturalistica del nostro bellissimo comune. L’Amministrazione comunale intende lavorare per valorizzare questa eccellenza in collaborazione con le associazioni ambientaliste e venatorie del territorio comunale che abbiamo coinvolto in questa importante progettualità per il nostro territorio”.
I lavori di sistemazione di questa area di particolare interesse naturalistico nell’A.N.P.I.L. Bosco di Tanali, nel Comune di Bientina, hanno visto un investimento di circa 360.000 euro, finanziato dalla Regione Toscana, dal Consorzio di Bonifica Auser- Bientina, dalla Provincia di Pisa e dai comuni di Capannori e Bientina e la collaborazione preziosa di esperti ed associazioni ambientaliste come WWF e Legambiente Valdera.
Sui terreni di proprietà demaniale si sta realizzando un laghetto, alimentato sia dalle acque piovane, sia dalle acque provenienti dal Fosso di Confine attraverso due nuove tubazioni e un canale esistente. L’emissario del laghetto si ricollegherà al fosso adiacente la Via di Tiglio tramite uno scolmatore. Il materiale proveniente dagli scavi, oltre 40.000 metri cubi, sarà disposto intorno all’area a protezione delle specie che vi si insedieranno, il tutto evitando precise forme geometriche ma cercando di rendere la morfologia della zona più naturale possibile.
A corredo dell’opera principale, vi sono lavori tesi a garantire la massima fruibilità per i cittadini. Sarà infatti realizzato un osservatorio ornitologico, vista la presenza di un grande numero di uccelli nidificatori nella zona, collegato a un punto di sosta attrezzato tramite passerella in legno, sopraelevata rispetto al terreno, in modo da garantire l’accessibilità anche nel periodo invernale. Saranno poi realizzate circa 50 bat-box , che ospiteranno  pipistrelli utili per combattere le zanzare.
Intervento di Domenico Verducci per il WWF  di Lucca
Finalmente sono partiti i lavori per la realizzazione di un invaso nella zona del Padule di Bientina compresa fra l’Oasi del Bottaccio e quella del bosco di Tanali. Un ambiente che negli anni’ 80 pareva destinato ad ospitare un inceneritore e una discarica di pulper rinasce a nuova vita. Il seme gettato ormai 25 anni fa dall’oasi WWF del Bottaccio, dopo oltre venti anni di isolamento, ha cominciato a germinare nel 2008, con la casuale nascita del lago Della Gherardesca che, sviluppatosi a seguito dell’accidentale rottura di una turbina idrovora, ha creato un paesaggio naturale idilliaco, che ha sostituito anonimi e venefici campi di mais con un lago ricco di fauna ornitica.
Il nuovo specchio d’acqua che vede la luce in questi giorni, in continuità con le oasi del  Bottaccio e di Tanali e con il lago Della Gherardesca, contribuirà a formare un corridoio ecologico senza
soluzione di continuità, habitat naturale per specie di uccelli e fauna autoctona.
Dopo progetti rimasti per anni nei cassetti delle amministrazioni che li hanno commissionati, grazie ai comuni di Bientina e di Capannori ed al fattivo contributo del Consorzio di Bonifica del Bientina, diventa realtà  la creazione di uno specchio d’acqua permanente, attrezzato per le visite e la didattica, che contribuirà non solo alla tutela della biodiversità, ma anche alla fruibilità delle aree naturali del padule di Bientina.
Il WWF sostiene e appoggia l’intervento in corso di realizzazione e, grazie all’esperienza derivante dalla gestione di un’area protetta da oltre 25 anni, assicura il suo contributo per la gestione dell’area umida
Intervento di Luciano Carlotti Legambiente Valdera
Un altro passo per la conservazione degli habitat prioritari si sta compiendo.
Sono iniziati i lavori per la formazione di un area umida nei campi incolti posti tra il Bosco di Tanali e il Bottaccio della Visona, un ulteriore tassello per la conservazione del Padule.
Un intervento non comune, in materia di gestione delle aree umide, che è stato studiato e progettato già da alcuni anni, prendendo il via dall’analisi della situazione idro-geologica dell’area,  condotto dallo studioAFGeoscience and Technology Consulting,  che ha evidenziato attraverso l’uso di simulazioni, quale sia la disponibilità d’acqua per la creazione di un chiaro.
Il “chiaro”, come si chiamava l’area normalmente allagata nel padule, dove pesci e uccelli potevano  trovare nutrimento e riprodursi, questo è l’obiettivo principale di questo intervento: ampliare le aree naturali per accrescere la biodiversità dell’area protetta, in linea con le finalità per cui questa è stata istituita.
Le forme di protezione del Padule sono strutturate su livelli locali e globali: l’anpil del Bottaccio, nel comune di Capannori, la Riserva di Bosco Tanali nel comune di Bientina, garantiscono una uniformità di intenti anche tra amministrazioni locali diverse, mentre a livello europeo il Sito d’Importanza Comunitaria, denominato “Ex alveo del Lago di Bientina”, certifica l’importanza di tutela del sito inserendolo nella Rete Natura 2000 e detta gli indirizzi per la sua conservazione.
La Rete Natura 2000, nata dalla Direttiva 92/43/CEE, “Direttiva Habitat”,  è costituita da quelle aree ove sono localizzati
habitat e specie rare, e recita: “…dovrà garantire il mantenimento, ovvero all’occorrenza il ripristino, in uno stato soddisfacente, dei tipi di
habitat naturali e degli habitat delle specie interessati nelle loro aree di ripartizione naturale”, questa è l’idea che ci ho spinto nel sostenere questo progetto: un ripristino di aree umide su campi incolti.
Altra finalità non meno importante riguarda il principio di “Bene comune” che sta assumendo molto risalto, dalla battaglia per l’acqua pubblica all’uso delle risorse energetiche e che passa anche attraverso  l’uso condiviso della risorse ambientali.
I terreni su cui si interviene sono di proprietà demaniale, sono oltre 500 gli ettari demaniali nell’ex-alveo del lago, che negli anni sono stati sempre più utilizzati in modo privato, anche se affidati in gestione a cooperative di produttori. E’ quindi importante sottolineare come si voglia ridare a questi terreni la connotazione di bene pubblico, fruibile e disponibile per tutta la collettività, quindi non solo un lavoro a beneficio degli habitat minacciati ma anche a beneficio della comunità locale che potrà riappropriarsi di un bene pubblico e da esso trarne vantaggio sia spirituale ma anche economico se pensiamo alle molte mini-attività turistiche della zona.
L’affidamento dei lavori, con la conseguente redazione del progetto esecutivo, è stata demandata al Consorzio di Bonifica Auser-Bientina quale gestore della regimazione idraulica nel bacino del Padule. Attività che alla luce dei cambiamenti climatici in atto dovrà sempre più porre attenzione al mantenimento della risorsa acqua, rivedendo la filosofia del prosciugamento forzato.
Il CdB ha tutte le competenze necessarie a portare a termine un intervento di questo tipo e potranno fornire i dettagli progettuali e i tempi di realizzazione. Inoltre il CdB nella definizione del progetto ha permesso l’integrazione delle competenze  tra le associazioni ambientali che operano nell’area, Legambiente Valdera e WWF di Lucca, i comuni e le provincie, in particolar modo l’ufficio aree protette della Provincia di Pisa che ha seguito costantemente i lavori.
Spero che questa iniziativa contribuisca a mantenere viva l’attenzione che si merita un territorio come il Padule, troppo spesso oggetto di spregi o di abbandono,  come testimonia lo stato in cui si trovano casa d’isola, le via di accesso o le aree di sosta spesso invase dai rifiuti, e che faccia da volano per una ulteriore progettazione per la gestione di un bene comune così importante.
SCHEDA TECNICA DEI LAVORI DI “SISTEMAZIONE IDRAULICA DI AREE DI PARTICOLARE INTERESSE NATURALISTICO NELL’ANPIL “BOSCO DI TANALI”- COMUNI DI BIENTINA E CAPANNORI.
Enti finanziatori: Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Bientina, Comune di Capannori e Consorzio Bonifica Auser-Bientina.
Durata presunta dei lavori in cantiere: 120 giorni
Superficie complessiva particelle oggetto dei lavori: 19 ha.
Superficie area umida: circa 4 ha.
Profondità massima: 2.5 m.s.l.m.m.
Volume complessivo di scavo: circa 40.000 mc.
Lavorazioni principali:
–    Realizzazione di un laghetto, comprensivo di punto di osservazione, area di sosta attrezzata, camminamento in legno rialzato, bat-box.
–    Realizzazione opera di presa sul Fosso di Confine in corrispondenza dello sbocco sul Fosso n° 3.
–    Pulizia, riprofilatura e ricavatura del reticolo idraulico.
–    Lavori di diradamento e controllo delle essenze aboree invasive (robinia, acer negundo). I tagli, effettuati con motosega e nel pieno rispetto del sottobosco, saranno accompagnati dalla rimozione dei tronchi e dalla spezzatura manuale dei rami che verranno rilasciati in posto.
–    Per quanto riguarda la realizzazione del laghetto vero e proprio, si rimanda allo studio sulla valenza ambientale dell’intervento, nel quale sono stati prese in considerazione le interazioni con il territorio circostante e dal quale risulta che la realizzazione del “chiaro” è perfettamente compatibile con gli equilibri idrogeologici dell’area studiata.