Un solo sacchetto di rifiuti in tutto il 2012

Home Ambiente Un solo sacchetto di rifiuti in tutto il 2012
Un solo sacchetto di rifiuti in tutto il 2012

Ecco a voi John Newson, l’uomo che ha riciclato tutto
John Newson, da Birmingham, aveva un obiettivo in mente: non buttare la spazzatura per tutto il 2012. Ci è riuscito, nel senso che ha riciclato praticamente tutto. Risultato? Un solo sacchetto di rifiuti accumulati in un interno anno: il 2012.
Ogni settimana, John ha attentamente passato al setaccio i suoi rifiuti domestici, differenziando in maniera certosina l’umido, la carta, la plastica, il vetro e le lattine. “Volevo spingermi all’estremo per vedere fin dove potevo arrivare. L’80-90 per cento di tutti i rifiuti possono essere compostati o riciclati. Al momento in Gran Bretagna la raccolta differenziata compre solo il 30 per cento.”
John è riuscito in questa impresa grazie alla sua enorme volontà. In alcuni casi è stato costretto a portare con sé alcuni rifiuti, come ad esempio il tetra pack, per consegnarli a centri di riciclaggio a Londra o Bristol, viaggi compiuti comunque per andare a trovare degli amici.
Cado in piedi
Riportiamo il commento dell’amico ed esperto del settore Dott Enzo Favoino
Bel reportage, e grazie a chi lo ha voluto condividere.
Mi stimola ulteriori riflessioni.
Conosco John da tempo (a partire dal 2000, abbiamo aiutato le loro Agenzie nazionali, ed i movimenti di base, ad introdurre i modelli di RD ottimizzata che anche da quelle parti cominciano finalmente a produrre effetti); e ne ho sostenuto l’azione (pratica ed informativa) sin dall’inizio. Confermo i dati inclusi nell’articolo, tra cui il fatto che Bristol (400.000 ab., sesta Città del Regno Unito) sia quella con la RD più avanzata, grazie ai modelli operativi che hanno mututato dal porta a porta italiano negli ultimi anni (abbiamo dato una grande mano a supporto degli amici di EUNOMIA che tanto hanno fatto per trasferire in UK i nostri modelli ottimizzati di RD, EUNOMIA proprio a Bristol ha la propria sede, anche se lavora, spesso con noi, in tutto il mondo).
Sul tema della minimizzazione – che dovrebbe essere il vero parametro di misurazione dell’efficienza dei sistemi, perché se considero solo la percentuale di RD, non premio gli sforzi sulla riduzione, e paradossalmente potrei disincentivare il compostaggio domestico e l’uso dell’acqua del rubinetto, visto che mi sottraggono organico e plastica che andrebbero invece nel computo della RD! Sul tema della minimizzazione del rifiuto residuo, dicevo: in Italia abbiamo tanti Comuni (es. il Consorzio Priula, il Consorzio A&T 2000, tanti Comuni del Piemonte, ecc. ecc.) che sono sostanzialmente allo stesso livello di John: circa 50 kg di rifiuto indifferenziato residuo all’anno.
Sarebbe importante divulgare anche questa informazione, altrimenti poi le importanti e meritorie azioni di John Newson continuano ad essere lette un po’ come il frutto del coraggio di un uomo che vive già nel futuro, ed un po’ con lo spirito curioso con cui leggiamo tante cose che provengono dal Paese della guida a sinistra, dei GBP al posto dell’Euro, e delle yard al posto dei metri.
Niente stranezza, niente spirito anglosassone particolare, niente scenario futuribile: la cosa è già fatta qui ed ora.
Se conoscete gli amici di GreenMe, od altri analoghi fogli/blog di informazione ambientale, potreste segnalare i casi iatliani, sarebbe bello fare un reportage.
Ancora un sentitissimo grazie a chi ha voluto condividere la notizia, ed un caro saluto a tutti.