Francia, il Parlamento approva legge che vieta ai supermercati di gettare cibo: devono darlo in beneficenza

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Francia, il Parlamento approva legge che vieta ai supermercati di gettare cibo: devono darlo in beneficenza

Customers look at apples at the fruits and vegetables section of a Carrefour supermarket, on June 14, 2013 in Sainte-GeneviËve-des-Bois, outside Paris. Installed in Sainte-GeneviËve-des-Bois since fifty years, on June 15, 1963, this supermarket is the first of French giant retailer Carrefour group, but also the first in France. AFP PHOTO / FRED DUFOUR        (Photo credit should read FRED DUFOUR/AFP/Getty Images)
Secondo alcuni calcoli, ogni cittadino francese butta nel bidone della spazzatura 20-30 chili di prodotti alimentari all’anno. Uno spreco che costa al Paese 20 miliardi di euro- da Corriere.it del 22-5-2015
La Francia dice basta agli sprechi alimentari. E lo fa con una legge, votata all’unanimità dall’Assemblea di Parigi, che vieta ai grandi supermercati – oltre i 400 metri quadrati – di buttare prodotti ancora buoni rimasti invenduti. D’ora in avanti dovranno essere regalati alle associazioni benefiche, ridotti in concime o riutilizzati come mangime per animali. Chi sgarra rischia multe fino a 75 mila euro e due anni di carcere. «È scandaloso vedere cibi ancora commestibili cosparsi di candeggina per renderli inutilizzabili», ha spiegato il deputato socialista Guillaume Garot, ex ministro dell’Agricoltura e promotore della legge.
20-30 chili di cibo buttato l’anno per persona
Secondo alcuni calcoli, ogni cittadino francese butta nel bidone della spazzatura 20-30 chili di prodotti alimentari all’anno. Un «crimine» che costa al Paese circa 20 miliardi di euro. La nuova legge, che prevede tra l’altro anche una campagna di sensibilizzazione nelle scuole e nelle aziende, fa parte di una serie di misure che puntano a dimezzare gli sprechi entro il 2025.
Le critiche alla legge
Le aziende della grande distribuzione hanno criticato la nuova legge. «I grandi supermercati sono responsabili solo del 5% degli sprechi ma sono gli unici a dovere seguire questi nuovi obblighi», ha detto Jacques Creyssel, portavoce della Federazione del Commercio e della Distribuzione. «Molti di questi punti vendita inoltre – circa 4.500 – hanno già convenzioni con associazioni caritative».
In Italia gli sprechi valgono mezzo punto di Pil
«In Italia lo spreco alimentare domestico ovvero il cibo ancora buono che finisce nei rifiuti, vale oltre 8 miliardi, circa mezzo punto di Pil», ha spiegato Andrea Segré, docente di Politica agraria internazionale all’Università di Bologna e fondatore di «Last Minute Market». «Dall’altra parte l’Istat conta ormai più di 10 milioni di italiani che vivono e si alimentano in condizioni di povertà».
di Federica Seneghini Eco delle Città