Fukushima – Il cantiere nucleare che durerà 40 anni

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Fukushima – Il cantiere nucleare che durerà 40 anni

Earthquake and Tsunami damage-Fukushima Dai Ichi Power Plant, JaFukushima apre le porte ad un tour ristretto di giornalisti per tranquillizzare l’opinione pubblica sulla condizione del cantiere più pericoloso al mondo. Ma è un cantiere in costante pericolo, l’allarme è sempre pronto a suonare e come si evidenzia dalle analisi condotte nei mesi precedenti, vi sono ancora forti fuoriuscite di acqua radioattiva che sta contaminando il terreno. Sono alti i livelli di cesio nelle falde sotterranee e questi son dovuti alle ripetute fuoriuscite (dai tank e dalle vasche sotterranee).
Non solo l’allarme è sempre alto, la Tepko  (Tokyo Electric Power), l’utility che gestisce la centrale, ha dichiarato che la capacità di stoccaggio sta per essere portata da 300mila a 700-800 mila tonnellate in tre anni, ma non basterà ancora perché occorre sempre acqua per il raffreddamento dei reattori 1, 2 e 3 in modo che la loro temperatura resti tra i 15 e i 45 gradi.
Nel frattempo Fukushima Daiichi non sembra più assomigliare ad una centrale, ma per lo più ad una vasta città industriale che ingloba tutta la centrale. E i lavori si prevedono eterni, non meno di 40 anni per ridare, forse, vita a quelle coste giapponesi completamente devastate dallo tsunami e, come conseguenza, dal disastro nucleare della centrale di Fukushima.
fukushima 2Anche se la la Tepco, gestore della disastrata centrale nucleare di Fukushima, accelera sullo smantellamento dei reattori presentando una nuova tempistica sui lavori da effettuare, in un’ottica temporale che resta di 40 anni. ”Il nostro obiettivo è iniziare a rimuovere il combustibile atomico a metà del 2020 invece di fine 2021, con un anticipio di un anno e mezzo sul calendario iniziale”, ha detto Masayuki Ono, portavoce della Tepco, nel corso di una conferenza stampa, secondo quanto riferito dalla tv pubblica Nhk.
Ma con queste premesse come ha fatto il governo giapponese a  revocare l’ultima ‘no-entry zone’ nella prefettura di Fukushima, la citta’ di Futaba, dopo solo due anni dalla crisi nucleare della centrale di Fukushima dell’11 marzo 2011. Fortunatamente anche se è stata revocata la no-entry zone, rimane pur sempre il divieto alla popolazione di rientrare nelle loro abitazioni. Anche se ho i miei dubbi che chiunque abbia il coraggio di avvicinarsi a ciò che resterà una bomba nucleare pronta ad esplodere.
Resta alta la tensione in Giappone anche se l’ONU ha dichiarato neanche due settimane fa che non sussisteranno in futuro rischi per la salute umana, questo perchè è stato incaricato un Comitato scientifico di redigere un rapporto dettagliato sulla situazione ambientale futura del sito di  Fukushima.
Le grandi menti scientifiche nel loro rapporto hanno elogiato le misure adottate dal governo giapponese per proteggere la popolazione, le quali “hanno ridotto in maniera significativa l’esposizione alle radiazioni, che in caso contrario sarebbe stata dieci volte superiore”. ”Fra i 25mila tecnici inviati sul luogo del disastro non è stato registrato alcun decesso legato alle radiazioni, e dato il numero ridotto di persone con esposizione elevata è poco probabile rilevare nei prossimi anni un aumento dei casi di tumore alla tiroide dovuti alla radiazioni”, conclude il rapporto.
Ma siamo sicuri che tutto sta andando bene e tra 40 anni i bambini giapponesi potranno correre felici tra i prati della ex tragedia? Le notizie che la Tepco tenta di coprire sono proprio le contaminazioni che si stanno verificando nelle falde sotterranee sopratutto a monte della centrale di Fukushima.
Come è noto la tepco sta pompando l’acqua che serve a raffreddare di continuo i reattori direttamente in mare per evitare che entri negli edifici della centrale nucleare (lo fa al ritmo di 400 tonnellate al giorno), dove diventa enormemente radioattiva. Per ovviare al problema, il Governo giapponese ha ordinato alla Tepco di congelare il terreno attorno a Fukushima.
Si tratta di una soluzione a medio termine rispetto alla quale la Tepco non ha ancora pronunciato il fatidico obbedisco. La società sta lavorando per buttare a mare l’acqua di falda bypassando la centrale. Nessuno però si chiede queste 400 tonnellate di acqua radioattiva al giorno che vanno in mare, dove stanno andando? viaggiano negli oceani e stanno distruggendo ormai irrimediabilmente ciò che da la vita : l’acqua.
Ormai il disastro credo sia alla portata di tutti, l’unica domanda è quanto avremo imparato da Chernobyl e da Fukushima  per non ripetere lo stesso errore umano, sopratutto quello del profitto reso dal nucleare. Giornalismoessenziale