Presentato a Bruxelles il rapporto sull'industria italiana del riciclo

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bruxelle E’ stato presentato ieri, presso il Parlamento Europeo, il rapporto sul “riciclo ecoefficiente: performance e scenari economici, ambientali ed energetici” da parte dell’industria italiana del riciclo. Il lavoro – promosso da CIAL, Cobat, Comieco, Coou, CNA, Corepla, Federambiente, Fise Unire e MP Ambiente – ha evidenziato le ottime permormances registrate in questo settore, in netta controtendenza rispetto a quanto accade in altri comparti industriali con disastrose ricadute in termini di occupazione e concorrenza…
Più in dettaglio, secondo lo studio, l’industria del riciclo vede crescere i propri volumi di produzione di un ottimo 17,2%, cui segue un incremento anche nel numero delle imprese impegnate nel settore ( +13%) e dei relativi occupati. Inoltre, nel corso del 2007, circa 52 milioni di tonnellate di rifiuti sono state avviate al recupero e al riciclo consentendo, in questo modo, una contrazione del consumo di energia pari a circa 15 milioni di TEP (tonnellata equivalente di petrolio), e una conseguente riduzione di CO2 immessa nell’atmosfera per un valore di circa di 55 milioni di tonnellate equivalenti.
Eppure, lamentano i rappresentati del settore attraverso la voce di Carlo Montalbetti – il direttore generele di Comieco -, mancano strategie politiche di adeguato sostegno allo sviluppo del comparto industriale in esame. In questo senso, pertanto, sarebbe auspicabile una più diretta presa di posizione in merito da parte delle stesse Istituzioni Comunitarie anche in virtù dell’aderenza del settore del riciclo ad alcuni elementi fondanti la stessa UE: crescita, competitività e tutela dell’ambiente.. In un parola: sviluppo sostenibile. In particolare, poi, occorrerebbe agevolare una riduzione del valore dell’imposta sui prodotti riciclati coniugandola a una più coerente strategia in materia di appalti pubblici mediante idonee metodiche di promozione di criteri ambientali e di obiettivi di rendimento. Maggiori, inoltre, secondo il direttore di Comieco, dovrebbero essere anche gli incentivi all’eco-innovazione..
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