Presidio contro la privatizzazione dell’acqua nelle provincie di Lucca, Massa e Pistoia

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acquaSi allarga il fronte contro la privatizzazione del servizio idrico delle Province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia.
Il 27 luglio i Sindaci dell’ATO1, riuniti per deliberare le modalità di ingresso dei privati nella gestione dell’acqua, hanno deciso di aggiornarsi all’Assemblea di martedì prossimo, 10 agosto. Eravamo presenti all’incontro come uditori.
In allegato, troverete lettera aperta che abbiamo inviata ai Sindaci per sollecitarli a restituire ai Consigli comunali e agli stessi cittadini la sovranità sulla scelta di gestione del servizio idrico.
Ogni articolazione dei Comitati referendari sta mobilitandosi per interagire direttamente con i Sindaci, i consiglieri comunali, la cittadinanza affinché la scelta sul bene comune-acqua non sia essa stessa privatizzata.
Martedì prossimo l’ordine del giorno dell’ATO1 è come vendere l’acqua ai privati senza un pronunciamento dei Consigli comunali in aperto contrasto con 20.000 cittadini firmatari del referendum per l’acqua pubblica nel pieno delle ferie estive  contando sulla distrazione dell’opinione pubblica
A difesa dell’acqua, della sovranità popolare sui beni comuni, della democrazia chiamiamo le associazioni, le istituzioni e i cittadini

 martedì 10 AGOSTO  ore 10
presso la sede dell’ATO 1
Monte San Quirico LUCCA, Via per Camaiore 2180

al  PRESIDIO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO
NELLE PROVINCE DI LUCCA, MASSA CARRARA E PISTOIA

 
 Contiamo sul contributo di tutti per diffondere l’invito e garantire la più ampia partecipazione
 LETTERA AI SINDACI
LETTERA APERTA AI SINDACI DELL’ATO 1
Ci rivolgiamo ai Sindaci dei Comuni dell’ATO 1 che martedì prossimo, 10 agosto, si riuniranno in Assemblea per
decidere sulla gestione del servizio idrico e sulle sorti di GAIA S.p.a, per ricordare loro che la gestione dei beni
comuni è responsabilità esclusiva delle comunità che li condividono.
Queste comunità sono rappresentate dai Consigli Comunali e dagli stessi cittadini che direttamente si esprimono
nelle forme della democrazia partecipata.
Sulla gestione dell’acqua nei Comuni di Lucca, Massa Carrara e Pistoia i cittadini non sono coinvolti e i Consigli
comunali non sono stati informati, non hanno discusso e non si sono pronunciati sulle scelte che sono all’ordine
del giorno della prossima Assemblea dell’ATO1.
Se il 10 agosto i Sindaci prendessero una decisione che peserà enormemente, per decenni, sui cittadini e sulle
comunità locali, farebbero una scelta gravissima, di privatizzazione della democrazia rappresentativa e di avvio
della privatizzazione nella gestione dell’acqua, a pochi giorni dalla consegna di oltre 1.400.000 firme – di cui
20.000 raccolte nelle provincie di Massa Carrara, Lucca e Pistoia, – per i tre quesiti referendari per l’acqua
pubblica e dopo il riconoscimento, il 28 luglio, da parte delle Nazioni Unite dell’accesso all’acqua come un Diritto
dell’Umanità.
Per queste ragioni sollecitiamo i Sindaci a riflettere e ad ascoltare i Consigli Comunali e i cittadini, prima
di adottare atti che avranno conseguenze gravi per le nostre comunità e da cui difficilmente si potrà
tornare indietro.
Chiediamo coerenza ai Sindaci, agli Assessori e ai Consiglieri comunali che hanno fatto propria la battaglia in
difesa dell’acqua pubblica così come i Sindaci i cui Consigli comunali hanno deliberato la non rilevanza
economica del servizio idrico, tramite atti di indirizzo o di modifica degli statuti comunali, affinché raccolgano la
volontà dei loro cittadini di ‘non vendere l’acqua’ e la rappresentino presso gli altri Sindaci con cui in questi giorni
sono impegnati a decidere le sorti del Servizio Idrico dell’ATO 1.
A tutti i Sindaci dell’Ato1 chiediamo:
 di non prendere alcuna decisione nell’Assemblea del 10 agosto, in assenza del pronunciamento
democratico dei Consigli comunali;
 di convocare i Consigli comunali dell’ATO1 cui spetta istituzionalmente rappresentare le comunità di Massa
Carrara, Lucca e Pistoia e chiediamo che siano Consigli comunali aperti per dare voce alla domanda di
partecipazione diretta dei cittadini, titolari del diritto all’acqua – sancito anche dalla recente risoluzione dell’Onu
– e quindi del diritto di pronunciarsi sulla gestione dei servizi idrici da cui tale diritto dipende concretamente;
 una moratoria immediata delle procedure che aprono GAIA agli interessi dei privati, perché decisioni
che condizioneranno per decenni il bene comune-acqua non si possono prendere nell’incertezza generale di
questo quadro legislativo. GAIA è destinata alla chiusura fra 5 mesi; lo stabilisce una sentenza del TAR
toscano. Al contempo la normativa nazionale ha decretato il superamento degli Ambiti Territoriali Ottimali
(ATO) entro i quali si gestisce attualmente il servizio idrico; intanto sul Decreto Ronchi incombono un ricorso di
costituzionalità delle Regioni e il referendum del popolo dell’acqua. Si aggiunga la grave emergenza
ambientale dei nostri fragili territori.
Nella civile Toscana della legge sulla partecipazione Governatore, Sindaci e loro delegati non possono decidere
sull’acqua senza il mandato diretto dei Consigli Comunali che rappresentano le proprie comunità.
“Si scrive ACQUA ma si legge DEMOCRAZIA”
Lì, 5 agosto 2010
Comitati referendari provinciali di Massa Carrara, Lucca, Pistoia
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Toscana Nord
 
Comitati referendari provinciali di Massa Carrara, Lucca e Pistoia 
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua 
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Toscana Nord