Il cibo a scuola pronto ma non consumato? A Capannori non diventa un rifiuto

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Il cibo a scuola pronto ma non consumato? A Capannori non diventa un rifiuto

moltiplicare_pani_e_pesci_a_scuola_800_800Cinquantamila euro di cibo intonso recuperato a Scuola e servito nelle mense per i cittadini più deboli. Esteso in altri 3 istituti il progetto  “Moltiplicare pani e pesci va a scuola”, che adesso coinvolge 1600 alunni
Le porzioni di cibo pronte per essere servite a scuola ma non consumate? A Capannori non diventano un rifiuto ma vengono consegnate in quattro mense del territorio che servono oltre 150 persone appartenenti alle fasce più deboli della popolazione. Questo è possibile grazie alla sinergia tra Comune, Caritas e Gvai (Gruppo volontari accoglienza immigrati) in collaborazione con Eudania – Società italiana di ristorazione che hanno dato vita al progetto “Moltiplicare pani e pesci va a scuola”.
L’iniziativa, già attiva da circa 5 anni, consente alle realtà che gestiscono le mense per i cittadini più poveri di risparmiare ingenti cifre. Si pensi che nel 2012 è stato recuperato cibo per un valore di 50 mila euro. I soggetti coinvolti sono aumentati nel numero; proprio da questa settimana vi hanno aderito anche le scuole primarie di Camigliano, Gragnano e Massa Macinaia, che si sono aggiunte alle scuole dell’infanzia di Capannori, Lunata e Lammari e alle primarie di Lunata, Capannori, Lammari e Marlia per un totale di circa 1600 alunni coinvolti.
Con questo potenziamento del progetto sarà possibile consegnare i pasti anche alla mensa serale di Marlia, gestita dalla parrocchia della frazione. Gli altri pasti vengono serviti nelle mense della Casa di accoglienza di Lunata, gestita dalla cooperativa Odissea, di quella serale di Vicopelago, gestita dalla locale unità pastorale che comprende le frazioni di Vicopelago, Gattaiola, Massa Macinaia, San Leonardo in Treponzio e San Ginese e della mensa in via dei Fossi a Lucca di cui si occupano l’associazione “Casa della Carità” e il Gvai.
Al termine della giornata alcuni volontari provvedono al ritiro dei cibi cotti e crudi, ancora non utilizzati, come verdure, formaggi e salumi e del pane. Questi vengono etichettati con i dati relativi alla data di produzione, tipologia di prodotto, modalità di conservazione e riattivazione e con l’indicazione della data di scadenza, caricati su furgoni e portati nelle mense gestite dai vari soggetti.