La Federazione della Sinistra e Sinistra Ecologia e Libertà assieme sul tema rifiuti nell'Ato Toscana Costa

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Sinistra Ecologia e Libertà: “No a questo piano interprovinciale dei rifiuti”
Il documento sottoscritto dai coordinatori provinciali di Sel di Pisa, Livorno, Massa e Lucca

discarica
Un duro documento è arrivato ieri sino ai tavoli regionali dell’assessore all’Ambiente Anna Rita Bramerini,  un documento contenente la posizione di Sinistra Ecologia e Libertà in merito al piano interprovinciale sui rifiuti urbani dell’Ato Costa, ormai definito e pronto per essere reso pubblico.
I portavoce provinciali di Sel per Pisa, Lucca, Livorno e Massa Carrare – rispettivamente Dario Danti, Tiziano Domenici, Andrea Ghilarducci e Carlo Paolini – mettono in discussione il disegno che si profila nel nuovo piano, e senza attaccare frontalmente la questione delle autorizzazioni per nuovi inceneritori, ponfono un problema  politico che avrà forti ripercussioni: “Troveranno la contrarietà di SEL tutte le pianificazioni che non prevedano, come previsto dalla legge regionale e nazionale, la riduzione dei rifiuti, ma un loro aumento ingiustificato solo volto a giustificare necessità di impianti di smaltimento sovradimensionati”.
Sono articolate le motivazioni di questa posizione: “Le province di Pisa e Livorno stanno iniziando l’iter approvativo di un documento d’indirizzo per il Piano Interprovinciale sui Rifiuti Urbani dell’ATO Costa . L’importanza di questo atto, a nostro avviso, deve essere l’occasione di un grande percorso partecipato che veda il coinvolgimento delle oltre cento amministrazioni locali delle quattro province, delle forze politiche di maggioranza e opposizione, dei consigli comunali e provinciali e, non in ultimo, il coinvolgimento della cittadinanza”.
“Bisogna recuperare questo percorso democratico e partecipato che fino ad oggi non c’è stato – dichiarano i portavoce di Sel – In tutta Italia si stanno moltiplicando esempi virtuosi di successo economico, ambientale ed occupazionale legati al riciclo dei materiali e alla riduzione degli scarti attraverso buone pratiche e la riduzione degli imballaggi”.
“In linea con le normative nazionali e regionali di settore – prosegue il documento – che prevedono una consistente riduzione della produzione degli scarti e il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2011-2012, moltissimi comuni sono passati dal sistema di raccolta a cassonetto alla raccolta domiciliare “Porta a porta”, dimostrando la fattibilità del progetto e le conseguenze in termini di vantaggi economici, ambientali ed occupazionali”.
Sel punta così ad una programmazione di lungo termine: “Siamo convinti della necessità di un Piano Interprovinciale dei Rifiuti Urbani dell’Ato Costa che faccia una programmazione seria e ragionata per i prossimi dieci anni, da qui al 2020, fase transitoria compresa. Condividiamo l’obiettivo dell’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti nel nostro Ambito territoriale interprovinciale”.
Da parte dei coordinatori di Sinistra Ecologia e Libertà delle quattro province interessate viene così posta  una scala di priorità: “Vogliamo, con questo piano, raggiungere tre obiettivi chiari: riduzione progressiva della produzione dei rifiuti; chiusura delle discariche; sviluppo dell’impiantistica per il trattamento a freddo dell’RSU; raggiungimento del 70% di raccolta differenziata a regime e sostegno all’impiantistica e alla filiera del riciclo recupero (di materia). I benefici sarebbero enormi per tutto l’Ato Costa: minore necessità di impianti di smaltimento, minori costi di smaltimento, risparmio di materie prime e aumento occupazionale non indifferente e significativo in questo momento di crisi economica. In particolare l’obiettivo intermedio del 65% non può essere posticipato di altri dieci anni, ma può rappresentare un obiettivo realisticamente raggiungibile in pochi anni”.
Per la riduzione degli scarti “auspichiamo – si legge ancora nel documento – una regia della Regione Toscana che possa sostenere adeguatamente politiche volte alla riduzione attraverso i proventi dell’ecotassa; ma anche le Province e le amministrazioni locali sono chiamate ad attivare un percorso partecipativo atto a coinvolgere, informare e sensibilizzare capillarmente tutta la cittadinanza in modo da rendere operativi ed efficaci progetti come il compostaggio domestico della frazione organica, la vendita di prodotti alla spina, la lotta contro gli imballaggi inutili e l’usa e getta, la riduzione dell’acquisto di acque minerali, il riutilizzo dei materiali ancora in buono stato, etc.”.
E sul dato numerico i coordinatori di Sel basano la loro riflessione e le loro richieste: “Anche senza grandi e diffuse politiche per la riduzione dei rifiuti, si registra in Toscana una lieve riduzione nella produzione da 2.562.374 tonnellate nel 2006 a 2.545.014 nel 2008. Per questi motivi riteniamo inaccettabili ipotesi che vedano, al contrario, un ulteriore aumento della produzione dei rifiuti in profonda contraddizione con lo sviluppo di buone pratiche a sostegno della sostenibilità ambientale”.
Il documento conclude: “Solo con la riduzione della produzione di rifiuti e la raccolta differenziata potremmo garantire alla cittadinanza il risparmio dell’ecotassa regionale che colpirebbe inevitabilmente le tasche dei cittadini nei comuni che non raggiungono il 65% già entro la fine dell’anno prossimo. Solo in questo modo potremmo pianificare un futuro più sostenibile, con maggiore occupazione e più attenzione all’ambiente”.
A pochi giorni dal “lancio” delle linee guida del piano interprovinciale, dalle quattro province – dove Sel è in giunta o in maggioranza, arriva una chara richiesta per un cambio di rotta. Di certo, non mancheranno le risposte delle giunte interessate, non ultima, quella regionale.
www.pisanotizie.it/news/news_20100923_documento_sel_piano_inteprovinciale_rifiuti_urbani.html
COMUNICATO STAMPA
Cosi non va!! La federazione della sinistra in Provincia di Lucca RITIENE INACCETTABILI ALCUNI CONTENUTI DEL “PIANO INTERPROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI – Documento  preliminare Bozza 26 Luglio 2010”.
I gruppi consiliari della Federazione della Sinistra hanno presentato un’interrogazione alla Giunta Provinciale di Lucca in cui si chiedono spiegazioni sul percorso della Pianificazione del ciclo dei rifiuti interprovinciale in corso, r itenendo in particolare inaccettabili alcuni punti:
– lo spostamento della raccolta differenziata del 65% al 2020 nonostante la legge nazionale lo preveda al 2012 e quella regionale al 2011
– l’aumento dei rifiuti di circa il 10% invece della riduzione del 15%
– nessuna ipotesi di riconversione di Pioppogatto-Falascaia (come da volontà dei Sindaci)
– previsione utilizzo inceneritore Belvedere fino ad un arco temporale non be definito 2015-2019 (contrariamente a quanto già stabilito per la chiusura precedente).
Pur apprezzando gli sforzi dell’ Amministrazione Provinciale di Lucca che intende proporre delle modifiche sostanziali, anche in linea con quanto suddetto, la Federazionedella Sinistra ritiena sia nssaria unapresa di posizione netta e chiara aldilà di molti buoni propositi anche a locali.
GRUPPI CONSILIARI FEDERAZIONE DELLA SINISTRA PROVINCIA DI LUCCA
Fabrizio Bianchi  PdCI   –   Marco Bonuccelli  PRC
ALLEGATA INTERROGAZIONE :
Vista la Direttiva 2008/98/CE del parlamento europeo e del consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti che stabilisce la gerarchia nella gestione dei rifiuti solidi urbani nella prevenzione, nel riciclo e solo per ultimi il recupero energetico e la discarica.
Visto il decreto legislativo n. 152 del 2006 che prevede l’obbligo tra gli obblighi di legge per le amministrazioni locali il 65% di raccolta differenziata entro il 2012
Vista la Normativa Regione Toscana, Legge Regionale n. 61 del 22 novembre 2007 in cui si stabiliscono obblighi di legge per gli enti locali di raggiungimento entro il 2011 del 65% di raccolta differenziata e di riduzione del 15% dei rifiuti
Visto il Piano Straordinario del’ATO Costa
Visto l’andamento della produzione dei rifiuti urbani in Regione Toscana, continuamente in diminuzione del 1-3% ogni anno dal 2006.
Ritenuti inaccettabili i contenuti del “PIANO INTERPROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI – Documento preliminare Bozza 26 Luglio 2010” illustrato dall’Assessore Cavallaro in commissione Ambiente in cui si prevede:
– spostamento della raccolta differenziata del 65% al 2020 nonostante la legge nazionale lo preveda al 2012 e quella regionale al 2011
– aumento dei rifiuti di circa il 10% invece della riduzione del 15%
– nessun ipotesi di riconversione di Pioppogatto-Falascaia (come da volontà dei Sindaci)
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previsione utilizzo inceneritore Belvedere fino ad un arco temporale non be definito 2015-2019 (contrariamente a quanto già stabilito per la chiusura precedente)
Si ritiene imprescindibile avviare una nuova Pianificazione interprovinciale in tempi brevi e definiti in modo da dare impulso alla raccolta differenziata e all’impiantistica del riciclo recependo gli obblighi di legge nazionale e regionale.
Si chiedono spiegazioni sul percorso della Pianificazione interprovinciale in corso.
GRUPPI CONSILIARI FEDERAZIONE DELLA SINISTRA PROVINCIA DI LUCCA
Fabrizio Bianchi  PdCI   –   Marco Bonuccelli  PRC